Una effige straordinaria di Santa Rosa, il cui volto risalta circondato da un disco d’oro, dipinta a mano dall’artista di fama internazionale Michele Telari e una scultura argentea di Rosa con il braccio alzato verso il cielo, riproduzione della statua inserita nel quadro finale di Dies Natalis, firmata dall’ideatore della Macchina Raffaele Ascenzi. Sono i premi de Il Ciuffo e la Rosa d’oro e d'argento, iniziativa fortemente voluta dal presidente del consiglio comunale Marco Ciorba sulla scia di eventi analoghi organizzati a Nola e Sassari che, insieme a Viterbo e Palmi, fanno parte della rete delle grandi Macchine a spalla, patrimonio Unesco dal 2014. Premi che saranno consegnati il 2 settembre, con una cerimonia al Teatro Unione, a due viterbesi che da un maggior numero di anni risiedono in altre regioni d'Italia (argento) o all’estero (oro) e che il 3 settembre di ogni anno tornano “a casa” per vivere la magia e la devozione del Trasporto. C’è tempo fino al 29 agosto per sottoporre le candidature, anche tramite Pec, agli uffici dell’assessorato Cultura del comune di Viterbo. Ieri la presentazione del premio, giunto alla seconda edizione, presso la sala del Quattrocento all’interno del monastero di Santa Rosa e lo svelamento delle opere a cui hanno partecipato la sindaca Chiara Frontini. Il presidente del consiglio comunale Marco Ciorba, il presidente del Sodalizio dei facchini Massimo Mecarini, il capofacchino Luigi Aspromonte, suor Francesca Pizzaia, l’ideatore di Dies Natalis Raffaele Ascenzi, il costruttore Vincenzo Fiorillo e l’artista Michele Telari.

Novità di quest’anno “il subappalto”, come lo ha definito Ascenzi, di una delle due opere da donare ai concittadini “emigrati” altrove.

«Un’operazione importante - ha dichiarato - per coinvolgere altri artisti viterbesi che hanno il cuore legato a Santa Rosa. Perché la Macchina è trasportata non solo sulle spalle dei facchini ma dall’intera comunità viterbese. Spalle su cui trasportiamo anche il peso di una storia secolare».

Ricordando tutti gli appuntamenti che quest’anno hanno rappresentato delle novità, tra cui l’esposizione da luglio di Dies Natalis in piazza San Sisto, la prima cittadina ha sottolineato come anche «i premi sono parte della strategia con cui vogliamo valorizzare l’identità più profonda dell’anima di Viterbo e con cui, nella fattispecie, vogliamo far vivere le emozioni di un sentimento e di un evento che ci rende unici al mondo ai viterbesi che tornano in città il 3 settembre».

Suor Francesca, parlando a “nome della fraternità” del monastero, ha dichiarato: «Il premio in me ha suscitato una consapevolezza; chi vive all’estero si porta i ricordi dell’infanzia, la devozione a Santa Rosa. E il premio fa rivivere i momenti più belli, quelli che segnano la vita». Ha anche ricordato che «quest’anno vivremo il 2 settembre la grande opportunità di traslare il corpo di Rosa, donna di speranza». E Marco Ciorba le ha fatto eco sottolineando che «proprio oggi (ieri ndr.) iniziano tutte le preparazioni per il trasporto straordinario del corpo con la processione e il corteo storico del 2 settembre». In merito al premio ha tenuto a ringraziare la famiglia Fiorillo - «grazie al loro contributo è a costo zero per la città» - e a sottolineare che coloro che tornano a Viterbo per il Trasporto «sono i primi ambasciatori delle nostre tradizioni secolari nel mondo».

Per Mecarini, presidente del Sodalizio, i premi «regalano ai nostri concittadini residenti altrove una testimonianza forte di Santa Rosa da portare a casa». Per poi auspicare che l’iniziativa possa «continuare negli anni. Perché l’attaccamento a Rosa e a Viterbo va premiato». Dello stesso tenore l’intervento del capofacchino Aspromonte: «La Macchina è strumento per dimostrare la viterbesità e quelli che tornano ogni anno testimoniano quanto sia importante non perdere le proprie origini». Non a caso Fiorillo ha definito i premi «bellissimi, di alto valore simbolico».

Michele Telari ha rivelato di «essere stato molto corteggiato» perché quando Ascenzi gli ha proposto di realizzare il premio della categoria Oro, inizialmente ha nicchiato per via dei molti impegni, viterbesi e non, tra cui la realizzazione della mini macchina Rosa Virtutis che debutterà il 31 agosto al quartiere Santa Barbara. Alla fine ha detto sì. «La realizzazione dell’opera per il premio è un lavoro molto sentito. È una di quelle cose che si fanno per amore e per passione» ha chiosato.

Le opere-premio di Ascenzi e Telari saranno esposte, “con le dovute cautele” ha tenuto a specificare Mecarini, nelle quattro serate delle cene dei facchini in piazza San Lorenzo, a partire da stasera.