Sono 50 le segnalazioni per persone scomparse nella Tuscia in questo 2025. Il dato del fenomeno, riferito al 30 novembre, è stato reso noto dal prefetto Sergio Pomponio nel corso dell’incontro con la stampa per l’illustrazione del nuovo piano provinciale per la ricerca. Un numero, parziale, che risulta in calo rispetto al 2024 quando si registrarono 74 casi di irreperibilità dovuti a varie cause. «La prefettura è dotata del piano dal 2013, ora con la nuova stesura lo strumento è stato aggiornato e integrato con modifiche di carattere normativo». Il fenomeno nel Viterbese non è particolarmente frequente anche se «è piuttosto alta l’incidenza di casi di allontanamento e scomparsa di minori stranieri non accompagnati, spesso in fuga dalle comunità per raggiungere i parenti in altre nazioni» ha evidenziato.

Con il nuovo piano, che recepisce le linee guida del Commissario straordinario, presentato alla vigilia della Giornata dedicata alle persone scomparse, «abbiamo snellito le procedure nelle fasi di segnalazione e di intervento in modo di acquisire il maggior numero di informazioni utili alla ricerca già al momento della denuncia». Tra le migliorie apportate: l’ottimizzazione della circolarità delle informazioni per incrementare la fluidità delle procedure di ricerca e del dispositivo di attivazione del soccorso, una definizione chiara delle competenze delle forze coinvolte - carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco - in base anche alle rispettive specializzazioni in modo da uniformare criteri e tempistiche. Inoltre, data la varietà dei contesti in cui possono verificarsi le scomparse, sono stati individuati i tre principali scenari di ricerca: ambito urbano, aree extraurbane compresi laghi e fiumi e zone montuose e impervie. A seconda del contesto in cui si andrà a operare chi ha il compito del coordinamento tecnico-operativo delle attività sul campo potrà richiedere l’intervento anche di altre forze non specializzate, tra cui i volontari della protezione civile. E qualora se ne ravvisasse la necessità potrà avvalersi anche del sostegno dell’Aves. E pure di associazioni come Penelope per gestire i rapporti con i familiari delle persone scomparse.

Il coordinamento integrato tra organismi pubblici, compresi i Comuni, e volontariato e la tempestività dell’intervento sono i pilastri principali del nuovo piano.

Una novità del nuovo strumento rispetto al precedente è l'inserimento di un prontuario in cui sono definite le specializzazioni dei Corpi coinvolti e la rispettiva dotazione di mezzi e attrezzature a disposizione di ciascuno, tra cui droni termici particolarmente utili in caso di ricerche nelle aree impervie. Il piano, nel caso in cui l'episodio di scomparsa, che può essere segnalato da chiunque, risulti essere un allontanamento volontario che non mette a rischio l’incolumità della persona, non sarà attivato. Inoltre è previsto che le procedure di intervento siano modulabili caso per caso, tenendo conto del contesto e della vulnerabilità del soggetto di cui non si hanno più notizie.