Nuovo sopralluogo della scientifica nell’abitazione di Ruslan Donca, il moldavo morto a inizio mese all’ospedale di Belcolle in seguito alle ferite d’arma da taglio. Nei giorni scorsi la squadra mobile e la scientifica, su incarico della procura che coordina le indagini, hanno accompagnato gli investigatori del servizio polizia scientifica della direzione centrale anticrimine di Roma per effettuare un secondo e più dettagliato sopralluogo nella casa dell’uomo, in via Bussi 4.

Il giorno del tragico evento l’uomo si era chiuso nel bagno di casa, mentre i suoi coinquilini erano in cucina. Poi ne era uscito con copiosa fuoriuscita di sangue dal collo e con un coltello conficcato nello stomaco. I coinquilini, insieme al fratello non presente al momento dei fatti, fin da subito hanno dichiarato che l’uomo si era ferito in maniera autonoma.

Secondo quanto emerso dal lavoro degli agenti specializzati della polizia scientifica, la dinamica sarebbe stata confermata in quanto non sono risultati presenti elementi riconducibili ad eventuali colluttazioni e, inoltre, le tracce di sangue hanno evidenziato che la vittima si fosse ferita di fronte al lavandino del bagno e che avesse aperto da sola la porta di ingresso chiusa a chiave dall’interno. Questa analisi, già consegnata all’autorità giudiziaria, oltre ad altri riscontri investigativi raccolti dai poliziotti nel corso delle indagini, tendono ad inquadrare l’episodio nell’ambito di un suicidio. Proseguono comunque gli accertamenti, in particolare sul telefono cellulare sequestrato allo straniero che, insieme all’esito dell’autopsia, consentirà verosimilmente di chiarire meglio i motivi dell’estremo gesto.