«Una giornata bella, divertente, per i bambini e per le famiglie. E’ tutto sano divertimento. Con qualche consiglio per migliorarsi e per le loro aspettative». Parola di Francesco Ciccio Graziani, campione del mondo di calcio nel 1982, che è stato uno dei tre campioni che, insieme a Claudio Panatta ed Andrea Lucchetta, ieri, era presenta in piazza dei Caduti a Viterbo per la prima tappa di “Un campione in famiglia”, tour promosso da Cattolica e Business Unit di Generali Italia. Una festa fatta di tantissimi bambini in fila per dare un calcio al pallone con tutor d’eccezione Graziani o una schiacciata sotto rete con l’altro campione Lucchetta.

Nel momento inaugurale erano presenti sul palco il vescovo Orazio Francesco Piazza, il presidente della commissione Ambiente della Camera Mauro Rotelli, il presidente della Provincia Alessandro Romoli e il vicesindaco Alfonso Antoniozzi.

In piazza tutta la giunta comunale con l’assessore allo sport Emanuele Aronne. Insieme a loro Claudio Panatta, iridato nel 1976 con la Coppa Davis, e migliore giocatore italiano con Pietrangeli fino ai giorni nostri e superato solo da Jannik Sinner.

«Siamo qui per fare sognare questi ragazzi – dice ancora Graziani – per fare sì che un divertimento un domani possa diventare una professione. Non è facile ma un bambino che vive senza sogni è come se vivesse in un mondo diverso da quello reale. Il bambino ha scuola e sport, due cose che vanno insieme e molto d’accordo. Speriamo che seguano i nostri consigli».

Tantissima la gente presente con genitori in visibilio per i propri figli approcciare calcio e pallavolo con i numeri uno di qualche anno fa. «Il divertimento passa nella possibilità di assicurare ai bambini una giornata meravigliosa – dice Andrea Lucchetta – grazie alla famiglia di Cattolica che ha invitato, tramite gli agenti, tutti coloro che volevano portare i propri bimbi. Siamo a Viterbo, città etrusca che parla di storia e dà a noi la possibilità di girare le piazze e portare un sorriso, animare i bambini e la voglia di giocare. La passione, poi, potrà dare il via ad un percorso per diventare campioni del mondo. Ma non è questo il nostro messaggio che è invece inclusione, divertimento, ballo, gioco che coinvolge almeno 15 mila bambini l’anno». Sui momenti di maggiore gioia della carriera Lucchetta ricorda soprattutto «l’ultimo scudetto a Modena, la vittoria ai Mondiali e la possibilità di rappresentare l’Italia come migliore giocatore del torneo. E’ il sogno che ognuno vorrebbe vivere, di tutti coloro che giocano a pallavolo e portano i propri figli ogni giorno ad allenarsi».

Claudio Panatta è tra i più contesi per una foto e un autografo. «Nel tennis è cambiato tutto rispetto al 1976 quando vincemmo la Coppa Davis – dice Panatta – così come in tutti gli altri sport. Sia per la parte tecnica che per gli attrezzi, non si possono fare paragoni. Oggi è una bella giornata di allegria per le famiglie che vengono a contatto con noi, condividiamo un po’ di sport, un po’ di conversazione, qualche domanda. Credo che sia una cosa molto carina e Cattolica ha capito tutto nell’organizzare questa manifestazione». Quindi il suo rapporto col nuovo fenomeno del tennis italiano, Jannik Sinner. «Lo conosco, l’ho visto e ne ho grande rispetto e stima: è un grande campione».

Il tour, che ha come claim «Lo sport come scuola di vita», è strutturato in sei tappe con l’obiettivo di promuovere attraverso lo sport e il divertimento, socialità condivisa e uno stile di vita sano e partecipativo all’interno di ciascuna comunità.