TOLFA - Piovono avvisi di garanzia a Tolfa a cinque mesi dal sequestro delle villette a schiera realizzate in località Lizzera. Indagato il primo cittadino Luigi Landi per il quale l’ipotesi di reato è abuso d’ufficio e con lui sarebbe finito nel registro anche il costruttore Mauro Costantini, accusato di abuso edilizio. In collina si parla anche del geometra Marco Costantini, quest’ultimo, secondo quanto appreso, sarebbe però estraneo alla vicenda e solo vittima di un errore di omonimia. Indagato per abuso edilizio anche il tecnico comunale, l’architetto Andrea Petralla.  Tutto ha avuto origine lo scorso 23 aprile, quando, in esecuzione di un provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Civitavecchia, gli uomini della Guardia di finanza, in sinergia con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica, hanno apposto i sigilli alle erigende costruzioni nell’area della Lizzera. Questa operazione rientrava nell’ambito di un’articolata inchiesta su abusi edilizi e reati contro la pubblica amministrazione diretta e coordinata dalla Procura di Civitavecchia.  Durante il sequestro sono state eseguite in contemporanea numerose perquisizioni in locali presso le sedi delle società di costruzione, nel corso delle quali le Fiamme Gialle hanno rinvenuto e sequestrato documentazione varia, ritenuta utile per la prosecuzione delle indagini coordinate dal pm Alessandro Gentile.  Secondo le indiscrezioni che emergono, ad incastrare il primo cittadino di Tolfa sarebbero state le dichiarazioni portate da Petralla in sede di interrogatorio. Questi avrebbe detto di aver ricevuto «indicazioni da parte del sindaco». Ieri mattina è poi arrivato alle persone direttamente interessate l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e ora i quattro indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare ulteriori memorie difensive oppure per chiedere di essere riascoltati dallo stesso pubblico ministero che sarà poi chiamato a decidere se chiedere o meno il rinvio a giudizio. A dare la notizia di essere indagato è stato lo stesso sindaco Luigi Landi. Il primo cittadino ha spiegato di non aver ancora avuto la notifica, ma di aver ricevuto, da parte del legale d’ufficio Sergio Moretti, l’avviso di conclusione delle indagini e ha commentato così: «Sono sgomento ed esterrefatto, stante l’assoluta estraneità a quando a me contestato, comunico di aver ricevuto in data odierna (ieri per chi legge - ndr) e peraltro solo tramite il difensore d’ufficio, un avviso di conclusione delle indagini preliminari ex articolo 415 bis del Codice di Procedura Penale in relazione ad una presunta ipotesi di reato di cui agli articoli 44 (lettera C) del Dpr 380/2001 nonché 110 e 323 del Codice Penale». Landi ha poi rilevato che: «Evidenziando ancora l’assoluta estraneità in ordine alle ipotesi di reato suddette ho reso noto e confermo di rendere la massima disponibilità nei confronti dell’autorità procedente per ogni ulteriore accertamento onde conseguire, nel più breve tempo possibile, una pronuncia di richiesta di archiviazione con conseguente pieno proscioglimento della mia persona». Landi quindi, si è detto «Umanamente molto amareggiato ma resto tranquillo. Ho lo coscienza a posto e confido nella giustizia. Sono disponibile a collaborare per chiarire la situazione e affronto con serenità questo momento».