CIVITAVECCHIA – «Il Tar del Lazio ha dato ragione al comune di Civitavecchia sul ricorso intentato dal Codacons contro lo sgombero dell’immobile di via Giusti 22, giudicandolo inammissibile perché “la ricorrente non vanta alcun titolo legittimo a permanere nei locali” “dal momento che la concessione in comodato d’uso del 25/03/14 è scaduta il 31/12/19”».

A darne notizia è proprio Palazzo del Pincio. Attualmente l’immobile è oggetto di un intervento finanziato con i fondi del PNRR e finalizzato all’Housing Sociale in favore di soggetti fragili e vulnerabili. Come si ricorderà proprio l’immobile di via Giusti è stato al centro di una accesa polemica con residente e commercianti fortemente contrari alla realizzazione dell’housing first da quasi 3 milioni. Tra le “vittime” del progetto c’erano proprio le associazioni tra cui il Codacons che si era opposto allo sfratto. 

Va detto che da parte del Pincio c’è stata la massima apertura con alcuni incontri, l’ultimo meno di un mese fa, con gli attori coinvolti e la promessa di un progetto il meno impattante possibile (niente più mensa da 45 posti e dormitorio ma due nuclei da 6 e 5 posti per emergenze abitative e un punto “servizi” come stazione di posta, primo soccorso, eccetera).  

«Il provvedimento del Tar è la risposta più eloquente all’insussistenza e infondatezza delle pretese del Codacons - ha dichiarato il sindaco Tedesco -, gli uffici hanno lavorato in maniera corretta e il riscontro di questa decisione ne è la prova più evidente».

Anche l’assessore ai Lavori pubblici Daniele Perello ha voluto ringraziare gli uffici «per il lavoro svolto come sempre in maniera egregia: questa sentenza del Tar, oltre a condannare le ricorrenti a pagare le spese processuali, rende giustizia noi tutti, che per giorni e giorni siamo stati sotto l’attenzione della stampa. Oggi tutti riconoscono che, semplicemente, l’amministrazione comunale di Civitavecchia ha agito nel suo diritto e per il bene della città. Come sempre».

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