Annamaria Lupi

Viterbo avrà un assessore che rappresenti il nostro bistrattato territorio alla Pisana? Il quesito naturalmente è all’ordine del giorno, visto che è iniziata la partita a risiko per la formazione del nuovo esecutivo della Regione. Due sole le certezze al momento: il presidente Rocca vorrebbe presentare la squadra di governo entro una decina di giorni - probabilmente tra il 6 e il 13 marzo - e una giunta a dieci.

In cui a fare la parte del leone, come è naturale attendersi dai numeri usciti dalle urne, sarà Fratelli d’Italia a cui dovrebbero andare sei assessori e i quattro restanti suddivisi equamente tra Lega e Forza Italia. Il condizionale quando si parla di formazione di nuovo governo è sempre d'obbligo. Perché oltre agli incarichi assessorili sono diverse le posizioni di peso che devono essere considerate nel computo delle cariche che possono soddisfare le richieste dei partiti.Al neo governatore spetta il difficile compito di trovare la quadratura del cerchio.

Ossia cercare il giusto equilibrio tra i desiderata delle forze in campo al fine di dare vita a una maggioranza stabile. Intanto è partito, come è consuetudine, il toto assessori con alcuni nomi, soprattutto romani, che circolano con insistenza. Molto dipenderà, per quanto riguarda la composizione del puzzle, dagli esiti del confronto odierno tra i coordinatori regionali dei principali partiti della coalizione del centrodestra. Anche a livello locale i rumors puntano su nomi vari che potrebbero essere piazzati come assessori, magari esterni. Pochissime però le certezze. Mentre sembra quasi sicuro che Viterbo possa aspirare a ottenere un assessorato o quantomeno una posizione di rilievo per un proprio rappresentante nell’esecutivo che si sta formando. La città e il territorio lo auspicano, per restituire dignità a una provincia degradata a pattumiera del Lazio e a terra di conquista per le società operanti nel settore delle rinnovabili e dei biodigestori.