CIVITAVECCHIA – «L'incontro del 9 ottobre presso il Comune di Civitavecchia é stato positivo in quanto occasione per fare un punto comune e di allineamento nonostante il silenzio del Ministero, visto che la riunione di approfondimento dei progetti si sarebbe dovuta svolgere - parola del MIMIT – in città nei primi giorni di settembre».

Lo dicono la FIOM – CGIL Civitavecchia Roma nord Viterbo e la UILM – UIL Civitavecchia Viterbo all’indomani della riunione sul Phase out che si è tenuta a Palazzo del Pincio per parlare del futuro di Tvn e preparare un piano d’azione condiviso.

«È emerso – proseguono – che ad oggi un solo progetto - sui cinque accennati presso il Ministero - è stato presentato ufficialmente e con dettaglio al Comune, e sembrerebbe non avere nessuna attinenza con l’esigenza di ricollocare gli oltre 500 operatori metalmeccanici specializzati. Preoccupa il silenzio da parte dell’ente più titolato ad intervenire, cioè il Ministero, anche perché lo stesso sembrava avere molta fretta al punto da spingersi a chiedere un parere definitivo al territorio già a luglio, cosa ovviamente non possibile ed anche perché poche slides e confuse non sono sufficienti. Confuse, perchè ancora non è dato sapere come sia possibile realizzare più progetti che insistono su una stessa area, per esempio. Basta questo per rappresentare quanto poco comprensibile sia la situazione, senza considerare la questione delle questioni: non tutti i progetti collimerebbero con l'orientamento unitario del territorio, nè soddisferebbero in termini numerici tutte le maestranze da ricollocare, nè vi sarebbe un indirizzo industriale corrispondente ai profili professionali di gran parte del personale dell'indotto. Sulla posizione di Enel c'è poco di nuovo da dire, se non che territorio e lavoratori meriterebbero ben altro tipo di impegno rispetto al ruolo da "facilitatrice" che la sua dirigenza ritiene di stare svolgendo e che è meno del minimo sindacale.
La prossima riunione deve essere convocata dal Ministro prima possibile e deve vedere al tavolo almeno anche Enel, Autorità Portuale e Invitalia. A Ministero e Governo il compito di dimostrare di saper passare dalle parole ai fatti nel rispetto di un territorio che ha già dato tanto agli interessi del Paese. C'è da dimostrare – concludono i sindacati – che nessuno stia facendo la solita melina già vista, con la speranza di trovare poi un territorio disposto ad accettare tutto "purchè sia"».
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