PHOTO
«La nostra vita è solo un attimo tra due eternità d’amore. È quello che abbiamo sperimentato nella vita di Alessandra». Lo ha detto don Claudio Sperapani ai funerali di Alessandra Petronio, la 36enne morta in ospedale dopo un’emorragia. Una morte improvvisa e imprevedibile che ha lasciato tutti sgomenti: parenti, familiari, amici e una intera comunità, quella di Santa Barbara, che questa mattina le ha dato l’ultimo saluto in una gremita chiesa parrocchiale.
«Adesso, per superare il dolore, bisogna condividerlo tutti insieme - ha proseguito il sacerdote nell’omelia - È un dolore inesprimibile, solo chi lo vive può capirlo. L’unica luce per superarlo è Dio». Alessandra Petronio lascia un bambino di 5 anni, il compagno, i genitori e due fratelli. A uno di loro è stato affidato il ricordo nel corso della cerimonia.
«Chi ti conosceva - ha detto - ti chiamava tempesta. Hai lasciato una cicatrice profonda e indelebile nel cuore di tutti noi. Nonostante tutto hai ancora la forza di riunirci tutti, dobbiamo onorare la vita in tua memoria».
Presente ai funerali anche l’avvocatessa Orietta Celeste, il legale che sta assistendo la famiglia. Le cause della morte della donna al momento restano ancora un mistero.
Venerdì si è svolta l’autopsia curata dai due medici nominati dalla Procura, che indaga per omicidio colposo, alla presenza anche di due consulenti della famiglia. I risultati si sapranno sono tra 60 giorni.
«Una volta accertata la causa del decesso - ha commentato l’avvocatessa Celeste - si verificherà se ci siano state responsabilità medico-sanitarie nelle cure prestate, delle omissioni o delle negligenze».
Il legale ha sottolineato la portata della tragedia: «una giovane donna che facendo un accesso in ospedale... era inimmaginabile un epilogo così tragico».