TARQUINIA – Tegola sui concessionari di orti e terreni dell’Università Agraria di Tarquinia. Alzano la voce i consiglieri d’opposizione Manuel Catini, Alberto Tosoni, Alessandro Guiducci, Andrea Serafini, Silvio Torresi e Roberto Fanucci che puntano il dito contro la scelta dell’amministrazione Blasi.



«Incomprensibile l’aumento delle corrisposte sulle concessioni terriere e del canone di pagamento degli orti – tuonano dal centrodestra - Il vicepresidente Montesi e l’amministrazione facciano chiarezza perché non può passare tutto inosservato. In un momento di crisi economica non si può adottare questo tipo di politica, almeno non è quella che immaginiamo noi per la crescita dell’Università Agraria».



Si tratta di aumenti già comunicati in consiglio dalla stessa maggioranza durante l’approvazione del bilancio di previsione ai quali i consiglieri d’opposizione si sono opposti fermamente «per tutelare gli interessi della collettività e non quelli politici».



«Sarebbe opportuna – dicono - un’azione che tuteli i lavoratori senza ricorrere ad un adeguamento delle corrisposte del 5/10/15% a seconda di dove siano collocati i terreni così come per gli orti. Una scelta politica che poteva essere evitata».



«Siamo portavoce delle tante lamentele che arrivano dagli utenti che non accettano questi provvedimenti, Blasi e la sua amministrazione riferiscano chiaramente il perché di tali scelte che pesano gravemente sulle tasche dei concessionari. Dal nostro canto continueremo un’azione politica e amministrativa solo nell’interesse generale e non di pura strategia partitica». (a.r.)