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TARQUINIA – Un gioco di squadra destinato a dare i suoi frutti anche negli anni a venire. Ben 40mila visitatori e 11mila veicoli registrati nella sola giornata del primo maggio. Una partenza alla grande, per la Mostra Mercato Macchine agricole di Tarquinia rilanciata sotto il nome della città di Tarquinia e della Pro Tarquinia, tornata in sella all’organizzazione dell’evento dopo lo strappo con l’amministrazione Giulivi.
Oggi il taglio del nastro ufficiale sotto il sole e tanti sorrisi, a destra e sinistra, che hanno elogiato la manifestazione che si è presentata nel segno della tradizione e dell’innovazione.
«La mostra Mercato Macchine agricole è un appuntamento irrinunciabile per noi tarquiniesi, che richiama sul litorale migliaia di persone. Tarquinia è un territorio prettamente agricolo, e l’agricoltura è il motore della nostra economia. Siamo particolarmente contenti e soddisfatti che questa tradizione della fiera venga portata avanti al meglio. Un grosso lavoro di squadra segna questa edizione», le parole del sindaco Francesco Sposetti che, alla sua prima inaugurazione dell’evento, non ha mancato di ringraziare il presidente della Pro Tarquinia Paolo Giorgi, oltre che l’assessore al Commercio Andrea Andreani, ma anche la Regione Lazio che ha fornito un importante contributo alla realizzazione della fiera, nelle persone dei presenti consiglieri Enrico Panunzi e Valerio Novelli e del presidente della Commissione Agricoltura Giulio Menegalli Zelli Iacobuzi; la Provincia di Viterbo con l’immancabile presidente Alessandro Romoli, il presidente della Camera di Commercio, Domenico Merlani, il neo presidente della Fondazione Cariciv Gaetano Starace e della presidente onoraria Gabriella Sarracco; la Croce rossa, l’Università Agraria e l’Aeopc
«Un successo che non si vedeva da anni e siamo solo all’inizio», la sottolineatura del sindaco Sposetti, memore delle sensazioni da bambino, e del presidente Giorgi che ha ricordato chi lavorava con lui con entusiasmo all’organizzazione.
Entrambi guardano avanti, agli altri due giorni di fiera ancora rimasti, ma anche, e già, al prossimo anno.
Del resto i numeri dell’agricoltura a Tarquinia sono chiari, come sottolineato dal sindaco Sposetti: «A Tarquinia sono vive e sane le due cooperative storiche formate dall’ex Ersal, Pantano e Centrale Ortofrutticola, nostro fiore all’occhiello, nostra identità agricola di Tarquinia. Da Tarquinia partono un milione e duecentomila quintali ogni estate di pomodoro da industria e si producono almeno trecentomila quintali di grano duro, definiamo Tarquinia il granaio di Roma. Questi numeri ci devono far capire l’importanza della nostra agricoltura».
L’assessore Andreani non ha mancato di sottolineare la revisione dei parcheggi: «All’altezza del grande flusso di visitatori nel primo maggio».


«Lo abbiamo saputo gestire e per questo ringrazio le forze dell’ordine, con le quali abbiamo pianificato – ha detto – Spero che la fiera venga apprezzata nel sua caratteristica che mette al centro tradizione e innovazione, con il settore che sta cambiando nei processi e nei macchinari».
Emozionato il presidente della Pro Tarquinia Paolo Giorgi: «La manifestazione che abbiamo fatto quest’anno è una manifestazione impegnativa ma che ci siamo divertiti ad organizzare. Ho rivisto cose che non vedevo da venti anni: ho visto gli espositori gareggiare per fare l’esposizione più bella; abbiamo più di trecento espositori, tra grandi e piccoli; ma non è il numero che conta, ma la qualità e la soddisfazione di coloro che sono venuti quest’anno ad esporre, perché questa è garanzia che li avrai anche per il futuro ed è quello che crea la mostra mercato. Una mostra nata così, da persone che avevano una visione. Persone come l’ingegner De Ceseris o Tarolla, in ricordo del quale abbiamo un trofeo per l’innovazione tecnica che, peraltro, quest’anno sarà complicatissimo scegliere. La soddisfazione degli espositori e dei visitatori non ha prezzo. Ringrazio il sindaco che ha scelto la via più difficile nel dare fiducia alla Pro Tarquinia che ha organizzato questa manifestazione per più di 70 anni, un ente che fa parte del tessuto sociale di questo paese: non c’è infatti manifestazione che non abbia usato le nostre strutture. E’ questo che devono fare le associazioni, aiutarsi reciprocamente; se ci facciamo la guerra non andiamo da nessuna parte». Delle tante iniziative in fiera, Giorgi ha voluto sottolineare l’apertura del “villaggio agricoltura con la partecipazione degli istituti scolastici che presentano i loro progetti: dal Calamatta di Civitavecchia al Cardarelli di Tarquinia: giovani e agricoltura sono il futuro”, ha detto.
Inevitabile poi il passaggio, con il nodo alla gola, sugli accadimenti del passato: “Non abbiamo risposto alle polemiche, non per debolezza ma per rispetto di questa manifestazione”.
Quindi via via, gli interventi dei presenti.
Il presidente della Provincia ha espresso apprezzamento per l’iniziativa che caratterizza tutto il territorio provinciale: «Le file del primo maggio e l’entusiasmo di oggi sono un bilancio importante, un successo della comunità che si afferma con orgoglio», ha detto.
«L’agricoltura va tutelata, se consideriamo che rappresenta il 30% del Pil della nostra regione , - le parole di Novelli - siamo una delle regioni con le più grande biodiversità. Questo ci dà la misura dell’importanza e della centralità della nostra agricoltura».
«Un percorso che sta andando nella giusta direzione», il commento del presidente Zelli, che ha rimarcato il concetto dell’agricoltura «che si sta riappropriando del suo ruolo centrale nell’economia italiana».
I numeri elencati da Panunzi lo hanno evidenziato bene: «Se i dati sull’agricoltura sono veritieri, valgono ancora di più per la provincia di Viterbo che ha il più alto contributo del prodotto interno lordo della regione. Manifestazioni come queste testimoniano una tradizione di una comunità che ha voglia di farla perché è la manifestazione principe. Dobbiamo valorizzare eventi come questi che hanno già un retaggio culturale che viene da lontano. La nostra meta è proiettare nel futuro quello che ci hanno lasciato i nostri padri e chi ci ha preceduto»
Sulla stessa linea Merlani: «Il settore nel nostro territorio rappresenta il 33,3% del Pil, con 12mila imprese. Questo baluardo è quanto di meglio ci possa essere. Dare agli agricoltori l’opportunità di incontrarsi in eventi come questi e confrontarsi sull’innovazione è di grande importanza. Del resto poi, chi di noi non è cresciuto con l’appuntamento della fiera a Tarquinia».
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