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ALLUMIERE - Può succedere che un “cuore bambino” si manifesti esca allo scoperto con la sua tenerezza, le ingenuità e i sogni dell’infanzia e riesca a conquistare i cuori di adulti e piccini? Ebbene è successo: “Storia per un cuore bambino” (Ed. Artecom-onlus, Roma 2023) della scrittrice e artista Eugenia Serafini è riuscita in questo intento. Saranno i tempi crudeli che viviamo, saranno le sofferenze e le macerie che ad ogni telegiornale sbaragliano le nostre speranze di pace, chissà.
Una piccola fiaba, paragonata per bellezza e intensità al “Piccolo Principe” di Saint Exupery dal prof. José d’Encarnação, Docente di Storia e Archeologia nella Facoltà di Lettere dell’Università di Coimbra, giornalista e saggista che amabilmente e spontaneamente ha tradotto in una notte, tutta d’un fiato, la fiaba stessa in lingua portoghese, una piccola fiaba ha avuto l’onore di vincere il 1° Premio Internazionale d'Eccellenza di Narrativa per l'Infanzia e l'Adolescenza "Città del Galateo - Antonio De Ferrariis" XI edizione 2024. Cosa narra il testo? Il vecchio Renato trova sulla spiaggia, durante una passeggiata, una bambina semisvenuta, bagnata e infreddolita: la prende fra le braccia e la porta nella sua casa dove grazie alle sue cure la piccola si riprenderà. Nonostante Renato Cerchi in ogni modo di sapere chi è la bambina, questa gli dirà solo il suo nome: Giuggiola, affermando di venire da un sogno e di voler tornare nel suo sogno. Il rapporto fra i due si consolida nel passare delle stagioni e il vecchio ritrova grazie a Giuggiola il desiderio di riavvicinarsi alla natura, coltivare i fiori, guardare le stelle e godere di tutto lo spettacolo che l’universo e la vita ci offrono. Nel finale a sorpresa, la piccola Giuggiola vedrà avverarsi il suo sogno e i due protagonisti diverranno simbolo di speranza per tutta l’umanità.
Storia per un cuore bambino è una fiaba e come ogni fiaba è scritta per i bambini, ma anche per gli adolescenti e gli adulti che da essa possono trarre motivo di riflessione, desiderio di superamento delle difficoltà, amore per la natura, rivalutazione degli affetti sia familiari che amicali. Infine questa fiaba pone l’accento sul sogno e sulla capacità e volontà di realizzazione del sogno che ciascuno porta nel proprio animo, attraverso il linguaggio affascinante del “realismo magico”. E come rileva la scrittrice e critica letteraria Maria Rizzi in una bella e profonda recensione: “Il connubio di odio e di tecnologia è senz’altro il massimo pericolo che sovrasta il mondo. Non è necessario pensare alla grande tecnologia dell’energia nucleare, basta soffermarsi sulla piccola tecnologia quotidiana: stiamo per ore davanti agli schermi perché abbiamo disimparato a comunicare. Giuggiola (la protagonista della fiaba) diviene una presenza indispensabile di rinnovamento per il vecchio Renato, che sempre più spesso “ricorda la sua infanzia e parla alla piccola dei suoi giochi di bimbo, dei compagni, di quell’altro tempo”. La chiusa della fiaba è struggente, d’altronde l’intero testo scuote le fronde dell’anima e risveglia echi lontani e vicinissimi. Nel chiudere il libro ho pensato alla “Canzone dei vecchi amanti” di Jacques Brel, che recita “ce n’è voluto del talento per invecchiare senza diventare adulti” e ho promesso a me stessa di perseguire quel talento. Mi sono vista seduta sull’orlo del cielo, accanto all’amica carissima Eugenia Serafini a condividere un Sogno e ho compreso l’espressione ‘epifania esistenziale”. Illustrata da 15 tavole a colori, di cui 8 acquarelli e 7 pastelli realizzati da Eugenia Serafini stessa con estrema poesia, di essa sono state firmate e numerate 100 copie, facendone una edizione preziosa di per sé stessa, e tornando alla antica maniera per la quale gli autori intervenendo nel testo con i propri disegni originali, ne facevano una opera d’arte tout court". Il Premio Internazionale d’Eccellenza "Città del Galateo - Antonio De Ferrariis XI edizione" si deve all’iniziativa dell'Associazione Culturale Internazionale VerbumlandiArtAps, presieduta da Regina Resta. Giunta alla XI edizione, essa gode del Patrocinio della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Senato ed ha l’obiettivo di valorizzare le eccellenze italiane e straniere. Presidente Onorario: Francesco Lenoci, Presidente d’Eccellenza di rappresentanza per la Cultura: Pierfrancesco Bruni; Presidente di Giuria d’Eccellenza: Goffredo Palmerini; Presidente Internazionale d’Eccellenza: Hafez Haidar; Presidente del Premio d’Eccellenza: Regina Resta. Numerosa e ragguardevole la Giuria Autori Italiani e la Giuria Autori Stranieri, che ha conferito premi mirati a personalità di alta valenza. L’Associazione nasce dalla volontà di Regina Resta di dare voce alla cultura: la sete di conoscenza l’ha vista confrontarsi con persone altamente qualificate nel campo, che le ha permesso di fondare Verbumlandiart e la sede del Premio a Milano: PIME, una Fondazione che promuove progetti di sviluppo in tutti i continenti dove operano i suoi missionari dal 1850. In Italia offre percorsi formativi per i giovani, progetti educativi per scuole, parrocchie e famiglie, un’informazione attenta all’attualità con sguardo missionario ed eventi culturali promossi dal Museo Popoli e Culture, dalla Biblioteca, dal Teatro, dalla Libreria e dal Negozio Pime di Milano. Rinomato il Museo per i reperti storico-etnografici orientali di grande interesse e bellezza. Eugenia Serafini è un'eccezione artista multimediale internazionale, docente universitaria, poeta/performer e giornalista, è nata a Tolfa nel 1946. Vive ed opera tra Roma, Tolfa e la Toscana. Ama viaggiare e portare la sua arte a contatto con i popoli, confidando nella creatività come mezzo di comunicazione e conoscenza pacifica. Le sue opere installazioni/ambientazioni performative portano una ventata di innovazione nell’ambito dell’espressione artistica contemporanea. Allieva del grande Natalino Sapegno, si laurea in Lettere classiche con il massimo dei voti e frequenta la Scuola Nazionale di Archeologia di Roma, mentre l’amicizia profonda e le collaborazioni con Lawrence Ferlinghetti, Mario Verdone, Giorgio Di Genova e Carlo Franza, Duccio Trombadori la spingono alla ricerca e alla sperimentazione nelle arti visive. La poesia visuale e visiva e la creazione di video e storie animate sono incursioni frequenti nel suo lavoro. Dirige la Collana di Libri d’Artista e la rivista FOLIVM dell’Artecom-onlus. E’ tra i promotori del prestigioso “Premio ARTECOM-onlus” per la Cultura. Scrive fiabe, testi teatrali, poesia di teatro e di performance, poesie e racconti tradotti e pubblicati in arabo, inglese, francese, norvegese, portoghese e romeno. Le sue opere si trovano in musei e archivi Italiani ed esteri.