LADISPOLI - Una donna sdraiata in terra, quasi priva di sensi. Un gruppo di uomini attorno a lei, seduti sulle panchine al binario 1, in evidente stato di alterazione. Bottiglie di birra lanciate in terra. Strilli, spintoni, cani al guinzaglio che abbaiano aggressivamente a chi si ritrova a passare nelle loro vicinanze. I passeggeri, in attesa sugli altri binari che si riuniscono in piccoli gruppetti e che non possono far altro che assistere inermi a scene di ordinaria follia, nel timore o nella speranza che quelle persone non reagiscano in modo violento contro di loro, spettatori di una situazione di degrado che ogni giorno che passa rischia di diventare sempre più esplosiva.
È questa la situazione alla stazione ferroviaria di Ladispoli. Protagonisti quei senza fissa dimora, “violenti”, che rendono lo scalo ferroviario un luogo poco sicuro. E così l’altro pomeriggio, mentre alcuni utenti erano in attesa del treno proveniente dalla Capitale, a pochi passi da loro, la scena che si stava registrando non era delle migliori. Quei senza tetto in evidente stato di alterazione hanno iniziato a urlare e litigare tra loro.
DENUNCIATA UNA DONNA: AVREBBE FERITO UNA PERSONA CON UN COLTELLINO
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione locale che hanno provveduto a denunciare una donna, senza fissa dimora, che poco prima del loro intervento aveva ferito con un coltellino una persona (un uomo) forse per questioni legate a sostanze stupefacenti o all'alcol.

«Qua qualcuno rischia di finire sotto a un treno in transito», il commento di qualche pendolare che stava assistendo alla scena. Una situazione di degrado sociale più volte segnalata dagli utenti e da quei ladispolani che si ritrovano a transitare in stazione anche solo per raggiungere il centro, dalle zone del Cerreto e del Campo Sportivo, o viceversa. «Qualcuno deve intervenire», ha commentato un altro pendolare. «Ci vorrebbe un presidio delle forze dell’ordine. Magari solo con la loro presenza la situazione potrebbe migliorare, scoraggiando questo tipo di atteggiamenti». «Come servizi sociali stiamo operando per risolvere la situazione», ha commentato il delegato alle politiche sociali, Fiovo Bitti. «Si tratta però, anche di un problema di sicurezza che investe la Asl, viste le condizioni psico-fisiche di queste persone», ha aggiunto Bitti che ha parlato di «una problematica complessa da affrontare mettendo in sinergia tutti gli attori, comprese le associazioni di volontariato». E in tal senso il delegato alle politiche sociali ha ricordato i progetti del Pnrr, uno dei quali relativo proprio ai senza fissa dimora. I fondi saranno usati, da un lato per la ristrutturazione di edifici in disuso da trasformare in alloggi temporanei non solo per i senza tetto ma anche per famiglie che si trovano in una momentanea difficoltà economica. E poi ovviamente si pensa anche all’attivazione di progetti, tramite le associazioni del terzo settore per aiutarli, appunto nelle dipendenze.

©RIPRODUZIONE RISERVATA