CERVETERI - Vicino allo stadio Galli, sulla Settevene Paolo Nuova servono dei dissuasori di velocità. Da anni i cittadini, soprattutto chi frequenta la struttura sportiva, li chiedono a gran voce. Quel tratto di strada è pericoloso. «Gli automobilisti sfrecciano a gran velocità» ribadisce la signora Maria, mamma di uno dei bimbi che frequenta il Galli per gli allenamenti e le partite di calcio. «Porto mio figlio al campo tre volte a settimane - racconta - spesso mi ritrovo a sostare al margine della carreggiata con le auto che sfrecciano ad alta velocità». Una situazione di vero e proprio pericolo che si protrae ormai da anni. Proprio qui, anni fa, perse la vita un calciatore della squadra verdeazzurra, il portiere Daniele Bruni, investito da un'auto mentre si apprestava ad uscire dalla sua auto. «Non capisco perché l'amministrazione non adotti delle misure per costringere gli automobilisti a diminire la velocità», prosegue ancora la signora Maria.

Ma la questione relativa alla scarsa sicurezza delle arterie del territorio etrusco non riguarda solo la Settevene Palo Nuova. Dalla Furbara-Sasso, alla Doganale, passando per la Settevene Palo all'imbocco con l'autostrada fino ad arrivare a via Fontana Morella, le situazioni di pericolo sono molteplici. «Sulla sicurezza stradale sono pochi gli investimenti fatti», spiega il consigliere d'opposizione Gianluca Paolacci che nei giorni scorsi aveva presentato un'interrogazione in consiglio comunale chiedendo la realizzazione di un attraversamento pedonale su via Fontana Morella all'incrocio con via dei Montarozzi. Spesso l'amministrazione, prosegue ancora il consigliere, ha imputato le carenze a «Città Metropolitana, titolare di alcune strade», ma in ballo «c'è la vita dei pedoni e degli automobilisti che percorrono le strade ad alta velocità» come nel caso della Settevene Palo Nuova, «in un punto - evidenzia Paolacci - dove vi sono tanti bambini che camminano ai bordi della carreggiata». «L'amministrazione - conclude - deve intervenire prima che si verifichi un'altra tragedia».

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