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ALLUMIERE - Ad Allumiere si piange per Giulia Cecchettin vittima dell'efferato femminicidio che è accaduto pochi giorni fa. Ad ucciderla con numerosi colpi di coltello il compagno che diceva di amarla. Nella settimana che precede la Giornata Internazionale contro il femminicidio è morta la 104^ donna, sì perché oltre a Giulia è stata uccisa una dottoressa: Francesca Romeo, medico di 67 anni, in servizio alla guardia medica di Santa Cristina in Aspromonte. Lei è stata uccisa a colpi di arma da fuoco in un agguato, mentre stava rientrando in auto, dopo avere finito il proprio turno.


Le femministe del Movimento Se Non Ora Quando? di Allumiere hanno deciso di dedicare a Giulia la Giornata contro il Femminicidio che si svolgerà ad Allumiere. "Ne abbiamo parlato durante l’ultimo incontro di mercoledì, e, pur non dicendolo apertamente, i nostri sguardi sapevano bene cosa fosse successo, perché quando si sono perse le tracce di Giulia purtroppo lo sapevamo tutte. Lo sappiamo da ormai troppo tempo quello che può accaderci quando semplicemente scegliamo come vivere la nostra vita. E basta con la narrazione del bravo ragazzo, non c’è nulla di buono in queste situazioni. Ad oggi i femminicidi solo per l’anno 2023 sono oltre 100, e no, non si tratta di emergenza, ma di forma strutturale che come tale deve essere affrontata. E quest’anno il nostro 25 novembre sarà per Giulia, perché è importante parlarne, soprattutto tra le giovani e i giovani, nelle scuole attraverso una educazione sessuale e affettiva che si tratta di una scelta urgente e necessaria". L'associazione Femminile Plurale di Allumiere invece scrive: "Perché ci si abitua a tutto: ma quando abituarsi significa rinunciare alla libertà, bisogna agire e riprendersela, a ogni costo”(Liberati della brava bambina, Gancitano-Colamedici). E ora ci siamo stancate di abituarci: è l’ora dell’azione, non possiamo più rimanere a guardare. E ne parleremo ovunque, perché Giulia siamo tutte, e domani potrebbe accadere ad ognuna di noi. Ripartire dalle scuole, dalle famiglie, dai luoghi di confronto: si tratta di cambiare l’approccio culturale, sistemico, si tratta di abbracciare una nuova consapevolezza, si tratta di avviare un nuovo percorso di educazione sentimentale che ci educhi, appunto, tutte e tutti, anche al fallimento e alla frustrazione. A scuola, in famiglia, ovunque… Rivoluzione culturale totale! Per Giulia, e per tutte, troppe. Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto".