LADISPOLI – Il Governo aveva offerto la possibilità di stralciare le vecchie multe con sanzioni e interessi fino a mille euro dal 2000 in poi. Una possibilità però cestinata dai comuni di Ladispoli e Cerveteri che hanno portato il punto in aula consiliare rinunciando a questa iniziativa, un cavallo di battaglia del leghista Matteo Salvini. E di certo fa più notizia a Ladispoli il cui Comune, appunto, è guidato dal centrodestra di Alessandro Grando (della Lega anche lui) che però ha respinto le accuse dei suoi sostenitori politici, in particolare Ferdinando Cervo della lista “Progetto Ladispoli” da pochi giorni autosospesosi dalla maggioranza. «Avremmo dovuto rinunciare a ben 270mila euro – motiva la sua decisione Grando – ma probabilmente il consigliere Cervo, che si è affacciato nella politica da poco tempo, non ha questa esperienza. Lo Stato ha offerto questa possibilità ai comuni ma avrebbe dovuto prevedere semmai un ristoro per gli enti locali che, aderendo, non avrebbero incassato una parte delle somme, e non è un dettaglio. Poi ci sono stati problemi con la tempistica dato che dovevamo decidere entro il 31 gennaio. Per una quadratura del bilancio abbiamo agito così. E poi i contribuenti potranno da soli ottenere questo contributo, Ci sembra una soluzione ideale». A Cerveteri la maggioranza di centrosinistra di Elena Gubetti era stata attaccata dal consigliere Anna Lisa Belardinelli che aveva diffuso un video sui social al termine del consiglio comunale. A distanza di giorni è arrivata la replica del sindaco etrusco. «Se non avessimo indetto la massima assise cittadina – spiega Elena Gubetti – lo stralcio sarebbe stato automatico. Ma avremmo rinunciato a circa 350mila euro, una somma importante diciamo nelle nostre future casse. È indubbio ci possa essere qualche polemica però ricordo anche che queste iniziative nazionali magari vengono messe in pratica alle spalle dei comuni che poi devono occuparsi di far funzionare tutto, dall’illuminazione pubblica a strade e scuole. In un certo senso si può dire che il Governo non è stato proprio garantista». Comuni comunque da tempo impegnati a combattere l’evasione fiscale. Una voragine creata da chi non ha pagato Imu, Tari, mensa scolastica e altre imposte comunali.

Da qui la decisione, evidentemente, di non lasciare nulla di intentato provando ad ottenere il massimo anche dalle vecchie sanzioni non regolarizzate.

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