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SANTA MARINELLA – Il consigliere comunale di opposizione Roberto Angeletti interviene per annunciare che molto probabilmente il Comune dovrà sborsare all’Arsial 360mila euro per l’esproprio di un terreno di proprietà dell’Agenzia regionale, per mettere in sicurezza il fosso Ponton del Castrato. “Il sindaco Pietro Tidei – scrive il consigliere in una nota - sempre prodigo nel dispensare giudizi accusando di sciatteria le precedenti amministrazioni comunali, questa volta non si è accorto che, forse proprio a causa dell’inerzia della sua amministrazione, rischia di dover sborsare oltre 360mila euro nei confronti dell’Arsial. E si parla ovviamente di soldi pubblici cioè dei contribuenti di Santa Marinella. Per questo motivo si è ritenuto dover presentare formale esposto, oltre che al segretario, al collegio dei revisori dei conti del Comune e anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti, affinché la magistratura contabile apra un procedimento volto a stabilire se sia stato commesso o meno un presunto reato di danno erariale e stabilire le eventuali responsabilità anche sul piano risarcitorio. Non si vuole entrare nel merito della lite scaturita dopo che il Comune aveva disposto un esproprio di terreni appartenenti all’Arsial per eseguire alcune opere di messa in sicurezza idraulica del fosso Ponton del Castrato, ma da quanto emerge dalla lettura dei documenti regolarmente pubblicati sull’albo pretorio, l’amministrazione non ha mai versato all’Arsial la cifra pattuita quale equo indennizzo per i terreni oggetto dell’esproprio. Ne consegue che il Tribunale di Civitavecchia ha emesso nel novembre del 2024, un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune, per un importo di 359mila euro. La giunta municipale, ritenendo, come espresso nella motivazione, fosse opportuno resistere in giudizio e opporsi al decreto ingiuntivo in data 20 gennaio 2025, approvava una delibera per dare mandato ad un suo legale di fiducia di tutelare le ragioni dell’ente. Di tutta evidenza che il ricorso di opposizione al decreto ingiuntivo andava depositato entro 40 giorni, ma altresì palese che tale scadenza non sarebbe stata rispettata. Solo il 4 marzo di quest’anno il funzionario comunale responsabile, affidava con determina dirigenziale l’incarico all’avvocato Morini di Ladispoli. Se tutte le date riportate nei documenti sono esatte e non c’è ragione di credere che non lo siano, il termine perentorio dei 40 giorni per depositare in tribunale l’atto di opposizione all’ingiunzione appare ampiamente superato e pertanto sarebbe venuta meno la possibilità da parte del Comune di resistere in giudizio avvalendosi della facoltà di dimostrare che l’Arsial non aveva alcun diritto ad ottenere l’indennizzo di oltre 360mila euro. Qualora dovessero emergere responsabilità in merito, come intendono procedere l’amministrazione e il sindaco pro tempore?”. “Legittimo domandare il perché una maggioranza tanto solerte con il suo nutritissimo staff della comunicazione nell’illustrare progetti in essere che talvolta non esistono nemmeno su carta – conclude Angeletti - non sia altrettanto propensa ad informare i cittadini sull’esistenza di controversie legali e di altre vicende amministrative di pubblico interesse che in nome della trasparenza meriterebbero un adeguata divulgazione”.


Pronta la replica del sindaco Pietro Tidei che risponde al suo ex “compagno di cordata”. «Angeletti e le lauree telematiche – dice ironicamente il primo cittadino - il livello di calunnia fine a sè stessa, per il consigliere non conosce limiti. Se avesse studiato il procedimento nella “Cartabia” e la procura alle liti che determina il momento di azionare un processo difensivo verso un ingiusto atto di parte e non certo gli atti di incarico che possono suggellare anche dopo il momento del deposito del ricorso. Quindi il Comune si è costituito nei tempi di legge e la data di deposito ne è la conferma. L’ennesima falsa accusa di Angeletti, certifica ancora una volta la assoluta non conoscenza dei fatti oggettivi del ricorso e dei tempi. Angeletti non conosce tutto ciò, e continua a “sparare” giudizi privi di ogni riscontro, mettendo in luce solo la propria ormai acclarata ignoranza nel procedimento civile. Acceda agli uffici, acquisisca i dati veri, e si convinca del corretto operare dell’amministrazione comunale. Solo questo doveva fare, invece di screditare questa maggioranza, in un ormai patetico “boomerang” che certifica la sua acclarata impreparazione, oltre all’azione di una dialettica opposizione politica da consigliere. Lo invito, pertanto, non solo a riflettere sul suo titolo di studio, ma a confrontarsi con gli uffici e i professionisti dell’ente comunale, che tutti giorni danno il loro prezioso contributo a Santa Marinella e che chiedono rispetto. Stia tranquillo il signor Angeletti, non c’è alcun danno erariale cagionato al Comune anzi, se avesse almeno letto il ricorso, avrebbe compreso, forse, che l’amministrazione sta tutelando i propri diritti contro una ingiusta e sbagliata richiesta dell’Arsial”.
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