S. MARINELLA - Il porto turistico di Santa Marinella si è trasformato giovedì sera in un teatro a cielo aperto, dove musica, danza e voce hanno creato un’atmosfera unica, sospesa tra bellezza e suggestione. È stata una serata di quelle che lasciano il segno, capace di emozionare profondamente ogni singolo spettatore. L’appuntamento con la seconda edizione di “Musica Fuori Centro”, promosso dal Ministero della Cultura, dal Comune di Santa Marinella e sostenuto dalla Fondazione Ca.Ri.Civ., si è rivelato un autentico gioiello dell’estate culturale laziale, attirando un pubblico numeroso ed entusiasta, composto da appassionati di musica, turisti, residenti e volti noti del territorio. In un contesto così suggestivo come quello del porto, l’Orchestra delle Cento Città – Istituzione orchestrale del Lazio, diretta con precisione e carisma dal Maestro Sergio La Stella, ha saputo regalare emozioni profonde, eseguendo con straordinaria perizia un repertorio raffinato, coinvolgente e ricco di sorprese. L’ouverture dello spettacolo ha subito conquistato i presenti, ma è stato con il celebre Bolero di Maurice Ravel che si è raggiunto l’apice dell’intensità emotiva. L’esibizione, già di per sé travolgente nella sua progressione ritmica e nella tensione crescente, è stata impreziosita da una coreografia esplosiva firmata da Luigi Martelletta, magistralmente interpretata dal corpo di ballo Almatanz. Un crescendo visivo e musicale che ha letteralmente stregato il pubblico, fino all’esplosione finale, seguita da una lunga e sentita standing ovation. Il dialogo perfetto tra musica e danza ha dato vita a uno spettacolo multisensoriale, capace di evocare emozioni profonde anche in chi, magari, non si avvicina abitualmente alla musica colta. Il Bolero, in questo contesto, è diventato un inno all’arte nella sua forma più pura, un momento sospeso nel tempo che resterà impresso nella memoria collettiva della città. Altro momento particolarmente sentito è stato quello dedicato alla prima esecuzione assoluta del brano “Il Munaciello e la Sirena” del compositore Antonino Caracò, ispirato al folklore e alle leggende del Sud Italia. Protagonista indiscussa è stata anche la lirica, grazie al prestigioso Recital dei Solisti di Fabbrica – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, una delle più interessanti realtà italiane nella formazione di giovani talenti internazionali. Sul palco si sono alternati interpreti di rara sensibilità e bravura. Mariam Suleiman, soprano dalla voce cristallina e dall’intensità interpretativa fuori dal comune, ha incantato il pubblico con ogni nota, regalando momenti di rara emozione e commozione.

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