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SANTA MARINELLA - Come da programma, i volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, sono nuovamente intervenuti nella ripulitura dei resti dell'antico Ponte di Apollo, presso la foce del fosso di Castelsecco. L'iniziativa rientra nel generale progetto di valorizzazione del patrimonio culturale e storico archeologico di Santa Marinella avviato dall'amministrazione comunale con gli scavi della città romana di Castrum Novum condotti dal Polo Museale Civico, in collaborazione con il Gatc. “Il ponte di Apollo – spiega l’archeologo Flavio Enei - sul quale transita l'antico asse della via Aurelia, è giunto a noi nella struttura di epoca rinascimentale e moderna e ha visto passare la storia della città essendo rimasto in funzione fino in epoca recente. Su questo ponte sono certamente passati durante i secoli moltissimi personaggi illustri ed importanti della storia. Dal primo ambasciatore giapponese giunto in Europa Hasekura Tsunenaga, ai tanti papi di Roma in viaggio verso Civitavecchia, fino a Giuseppe Garibaldi e Guglielmo Marconi e tanti altri. Un monumento straordinario che scavalcava il fosso con un lungo viadotto di oltre 200 metri. Un sito archeologico e naturalistico da valorizzare. Grazie ai volontari del Gatc intervenuti in particolare Gabriele Mirai, Stefano Giorgi, Mirella Youssoufian e Mariano Precetti”. “Eravamo circa 60 persone alla passeggiata presso la foce di Castelsecco – dice la presidentessa della Comunità Energetica Rinnovabile a Tutto Sole, Clelia Di Liello - interesse, curiosità e voglia di convivialità ci hanno spinto a godere della bella giornata e delle meraviglie del posto tra macchia mediterranea, mare e resti dell’antico ponte romano”. L’iniziativa è stata promossa dalla Comunità Energetica Rinnovabile A Tutto Sole, in collaborazione con il Comitato 2 ottobre, il Gatc e sostenuta anche da ènostra, fornitore cooperativo nazionale di energia elettrica rinnovabile. Dopo il saluto della presidente, Clelia Di Liello, la passeggiata ha continuato per il ponte romano, di cui l’archeologo Flavio Enei ha raccontato la storia ed è proseguito lungo il percorso naturalistico sotto la guida del naturalista Giovanni Dani.