BRACCIANO - Gentile direttore, ai sensi e per gli effetti dell'art. 8 della legge n. 47/1948, in relazione agli articoli pubblicati sul fallimento della Bracciano Ambiente S.p.A., nell'allegare copia dei provvedimenti giudiziali, che vi invito a leggere, Le comunico che, a differenza di quanto pubblicato, la società è fallita perché, secondo il Tribunale, “il nuovo ”, presentato dalla amministratrice Fiori, appare “in totale discontinuità rispetto alle attività prospettate nella precedente ipotesi di soluzione della crisi”, e prevederebbe il <completamento dell’impianto di fitodepurazione destinato al trattamento delle acque meteoriche di ruscellamento>, la <riattivazione dell’impianto di trattamento del percolato>, la realizzazione di un <impianto solare termodinamico> e la <coltivazione di essenze vegetali per l’industria farmaceutica>”. Tale nuovo piano, presentato dall'amministratrice Fiori, si legge nel decreto, “appare del tutto irrelistico (…) specie considerando che il nuovo piano prevede che, una volta ottenute le diverse autorizzazioni, <la realizzazione dell’impianto sarà perseguita tramite bando di gara europeo o, in alternativa, a seguito di accordi con Enti locali>”. Peraltro, prosegue il Tribunale, “il nuovo piano non è, all’attualità, stato oggetto di valutazione da parte del consiglio comunale, socio unico della proponente, che, nella seduta del 24.10.2016, si è astenuto dal formulare alcun <parere definitivo sulla validità del piano>, limitandosi a deliberare e ”, ed atteso che, “allo stato, non è stata fornita evidenza in ordine all’avvio dei complessi procedimenti amministrativi diretti all’ottenimento dei <pareri, nulla osta e autorizzazioni per realizzare gli impianti descritti nel <Piano di sviluppo sostenibile della discarica in località Cupinoro> (…), il nuovo piano, non approvato dal socio unico, privo delle necessarie attestazioni di fattibilità e carente delle necessarie autorizzazioni amministrative, rappresenterebbe un’operazione esclusivamente finalizzata a ritardare la risoluzione della crisi dell’impresa e il soddisfacimento dei creditori”.
Queste, e non quelle da voi indicate, le ragioni della revoca del concordato e del successivo fallimento della società. Ragioni che, da mesi, erano ben note al sindaco Tondinelli ed alla amministratrice Fiori, i quali, perseverando nella loro "irrealistica" proposta, hanno determinato il fallimento della Bracciano Ambiente S..p.A.
Vi invito, pertanto, a fornire ai lettori una corretta e completa informazione sui fatti oggetto di pubblicazione.
Con i migliori saluti.
Avv. Marcello Marchesi
Replica dell'ex amministratore della Bracciano Ambiente Marcello Marchesi
L'intervento dell'ex amministratore unico della multiservizi
24 novembre, 2016 • 11:07