CIVITAVECCHIA - Si chiama DA.MA. Srl e ha sede a Civitavecchia. A viale Matteotti 19 - presso un commercialista – secondo il Registro Imprese della CCIAA, in via Puccini 10, stando al contenuto di una determinazione dirigenziale del Comune di quasi 4 anni fa. Perché è proprio intorno a quella determinazione, la numero 75 del 18 gennaio 2011, che ruota questa storia, fatta di immobili e persone disagiate, di società costituite da componenti di un’unica famiglia e impegni di spesa del Pincio. Nulla di illegale, per carità, ma di sicuro una serie di aspetti che in epoca di crisi economica e sociale fanno riflettere sull’utilizzo di soldi comunali. Ad ottobre il clima non è ancora freddo e a scaldarlo ulteriormente sono le proteste dei senzatetto, appoggiati dal Movimento Ottimo Consiglio, che a spallate tenta di ammorbidire la linea dell’amministrazione comunale sulla gestione dell’emergenza abitativa. Un cambio di strategia: un tempo al Sindaco che tutto dava a chi voleva, si prostravano i singoli cittadini in cerca di una casa, ora, ai Cinque Stelle che provengono in buona parte dai movimenti, fanno squadra e dettano regole diverse in materia di emergenza, si contrappone un altro movimento che nasce a San Liborio e raccoglie le storie tristi di tanti civitavecchiesi che una casa non ce l’hanno. Tra scontri verbali di piazza, incatenamenti in consiglio comunale e messaggi di solidarietà, su Facebook compare improvvisamente una determinazione dirigenziale scaricata dal sito del Comune, proprio la 75 del 2011. Chiaro l’oggetto, come pure i contenuti: locazione immobile via Adriana 8 – soc. DA.MA. – impegno spesa indennità di occupazione 1° semestre anno 2011. E tanto basta per far rizzare i capelli a chi affronta da vicino l’emergenza casa, che da quella determinazione apprende qualcosa di sconcertante: nel 2006 la giunta Saladini tenta la rescissione del contratto con scadenza naturale 30 giugno 2007 (sette mesi dopo, ndr), ma vista la mancata comunicazione al locatario con raccomandata da trasmettere nei tempi previsti e quindi il mancato rispetto dei tempi tecnici per la disdetta, il Comune pensa bene di continuare ad occupare i locali, evitando di restituirli. Motivo per cui il dirigente di allora del Servizio Patrimonio–Demanio del Comune, Bartolomeo Bove, dispone l’impegno di una somma pari a 30.773,71 euro comprensiva di Iva, per il pagamento dell’indennità di occupazione relativa al primo semestre 2011. E facendo un calcolo a partire dal 2006, il Comune di Civitavecchia deve aver corrisposto alla DA.MA. Srl, in rispetto dei contenuti del contratto di locazione, un qualcosa come 500mila euro in otto anni, o giù di lì. Anche se, a quanto pare, il contratto sarebbe stato stipulato addirittura qualche anno prima e rimarrà in piedi, salvo diverse decisioni, fino al 2019. Ma cosa ha portato il Pincio a sottoscrivere un contratto di locazione con un privato? I fatti sembrerebbero chiari: alcune famiglie bisognose di un tetto, sfondano la porta di casa e si sistemano alla meno peggio negli stabili privati di via Adriana 8, comportandosi come se si trattasse di immobili pubblici. E la differenza l’abbiamo vista alcuni anni fa con l’occupazione di appartamenti privati alle Serre Albani: a differenza delle tante volte in cui gli inquilini abusivi restano in case comunali o dell’Ater in attesa di processo, in quel caso gli occupanti furono sgomberati immediatamente, altrimenti la titolare dell’azienda non avrebbe aperto i cancelli e di conseguenza non avrebbe consentito a decine e decine di persone di lavorare. Due esigenze sociali a confronto, dove la legalità ha vinto e gli abusivi hanno chiesto scusa dirigendosi verso appartamenti "più occupabili". Due pesi e due misure, dal momento che in via Adriana 8 le cose sono andate in maniera diversa: qualcuno ha occupato i quattro appartamenti e il Comune, in una politica molto particolare di gestione dell’emergenza abitativa, ha pensato bene di pagare i conti, sottoscrivendo con i proprietari della palazzina un contratto di locazione. Ma chi sono i proprietari di quella palazzina? Da chi è costituita la società DA.MA. Srl? Interrogando la banca dati del Registro delle Imprese, viene fuori che l’amministratore unico della società è Danilo Bastianini, ex sindaco di Allumiere in carica nel ’94, l’anno in cui la DA.MA. è stata costituita. Una società che si occupa di vendita, acquisto, gestione e affitto di immobili, della gestione di alberghi, ristoranti, sale per intrattenimento e bar. Cosa è accaduto allora? Gli occupanti abusivi sono stati così fortunati da sfondare gli appartamenti privati di una società che si occupa proprio di locazione in maniera che il Comune potesse provvedere a regolarizzare la posizione degli inquilini con un contratto di affitto pagato per anni con soldi pubblici? Oppure, dopo aver subito il danno e ormai a cose fatte, i precedenti titolari dell’immobile hanno trasferito le proprietà alla DA.MA., in maniera da poter in questo modo recuperare il recuperabile sotto il profilo economico, facendo ovviamente di necessità virtù? La Srl annovera cinque soci: Danilo Bastianini, Daniela Profumo e Marinella Profumo (con il 25% di quote a testa), Alice Marta Mocci e Matteo Mocci (con il 12,5% a testa). Profumo e Mocci, cognomi riconducibili per rapporto di parentela al notissimo dottor Mauro Mocci, simbolo della lotta ambientalista, che tuttavia con la società costituita non ha nulla a che vedere, stando ai documenti. La vicenda DA.MA. Srl è legale, alla luce del sole. Solo un dubbio rimane: ma con una situazione esplosiva sotto il profilo dell’emergenza abitativa, in anni spesi su una diatriba Comune-Ater per la costruzione di nuovi alloggi popolari, con civitavecchiesi costretti a vivere in una roulotte, con locali comunali abbandonati e casette di legno piovute dal cielo, possibile che nessuno abbia mai pensato di mettere mano a questa situazione? Preferendo, per un solo immobile, spendere mezzo milione di affitti anziché acquistare o realizzare nuovi immobili di edilizia popolare? Allo stato attuale non si sa ancora chi risiede in quello stabile e qualcuno giura addirittura che gli occupanti degli appartamenti non sarebbero mai stati abusivi, bensì assegnatari diretti. Tutti aspetti sui quali l’amministrazione comunale sta facendo chiarezza. L’impressione è che le emergenze, in questo caso quella abitativa, costituiscano l’anello di congiunzione tra la politica di destra e quella di sinistra, l’anello che, se offerto come dono mette pace nella coppia che scoppia, lo stesso anello in grado di suggellare anche i matrimoni più improbabili.