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CIVITAVECCHIA – Si ridimensiona la vicenda giudiziaria che domenica scorsa aveva portato all’arresto di una coppia civitavecchiese - finita ai domiciliari - per presunta estorsione legata a un debito di droga non saldato. Ieri mattina, davanti al giudice Viviana Petrocelli, si è svolta l’udienza di convalida, al termine della quale la donna, difesa dagli avvocati Francesca Maruccio e Adriano Sansonetti, è stata completamente scagionata e rimessa in libertà senza alcuna misura restrittiva.
Decisiva, secondo la difesa, l’assenza di qualsiasi elemento che la collegasse alle contestazioni mosse dall’accusa.
«Tra la nostra assistita e la parte offesa non c’è stata alcun tipo di messaggistica né alcun riscontro che la coinvolga nei fatti contestati», ha dichiarato gli avvocati, sottolineando come la loro assistita fosse estranea a ogni contesto criminale, negando in aula ogni tipo di addebito.
Diversa la posizione dell’uomo, difeso dall’avvocato Sansonetti, per il quale il giudice ha disposto l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Una misura comunque più lieve rispetto alla richiesta avanzata dal pubblico ministero Roberto Savelli, che aveva sollecitato per entrambi gli arresti domiciliari.
Secondo quanto emerso, il quadro accusatorio è apparso meno grave rispetto a quanto inizialmente ipotizzato. L’indagine, condotta dal commissariato di Civitavecchia, era partita dalla denuncia di una coppia che avrebbe subito minacce per un debito di droga. Un’accusa che ha portato agli arresti eseguiti dagli agenti domenica sera. Tuttavia, già nel corso dell’udienza di ieri, il giudice ha ritenuto insussistenti gli elementi per confermare la misura più severa.
Ora l’indagine prosegue per fare piena luce sulla vicenda e chiarire eventuali ulteriori responsabilità.
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