LADISPOLI – L’estate non è finita e nemmeno i controlli sulla sicurezza da parte della Capitaneria di Porto. Da una parte in mare, dall’altra quella in ristoranti e stabilimenti a tutela del consumatore. Per quanto riguarda il primo fronte, un verbale da circa mille euro è stato inflitto ai danni di uno stabilimento di Campo di Mare perché il bagnino non c’era. Gli assistenti bagnanti infatti dovranno essere schierati obbligatoriamente fino domenica 21 settembre, giorno in cui può definirsi conclusa ufficialmente la stagione balneare dopo la decisione del Ministero presa in primavera. Un problema non di poco conto per le strutture alle prese con la penuria di personale e con gli imprenditori del settore che hanno faticato non poco a maggio a reperire i bagnini. E poi molti giovani hanno ripreso lo studio nelle rispettive università e non riescono a garantire la presenza fissa durante la settimana, costringendo, in molti casi, i titolari al piano B: mettersi loro sui vari presidi. Appostamenti pure in borghese nell’ultimo week end e ispezioni anche all’interno della attività per quanto riguarda l’igiene e la salute pubblica. Solo nell’ultimo periodo i militari della sede marittima di Ladispoli-Marina San Nicola coordinati dal comandante, Cristian Vitale, hanno inflitto una decina di verbali. Gli investigatori hanno appurato che spigole e orate erano state acquistate direttamente da pescatori sportivi che rischiano anche loro di ricevere una multa. Una prassi contrastata però da una legge sulla pesca datata 2012 e che prevede ammende amministrative molto salate. Non tutti però, alcuni gestori invece pur non avendoli acquistati dagli amatoriali sconosciuti, non avevano indicato tutte le trascrizioni obbligatorie a tutela dei consumatori tra cui origine, percorso di lavorazione e scadenza. Da prassi tutti i generi alimentari confiscati dalla Capitaneria vengono portati da un medico veterinario specializzato per capire se siano adatti per il consumo umano. I quantitativi non adatti finiscono per essere distrutti da una ditta specializzata, gli altri magari inviati nelle parrocchie o comunque donati a chi più ne ha bisogno.

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