CIVITAVECCHIA – «Crediamo legittimi tutti i dubbi riguardanti la costituzione di una nuova provincia che vada da Fiumicino a Montalto, che unisca tutti i Comuni della costa e loro confinanti. Ci sembra doveroso che siano valutati tutti gli effetti conseguenti». Il comitato cittadino Civitavecchia-Santa Marinella per la costituzione della nuova Provincia Porta d’Italia si inserisce nel dibattito nato attorno a questo percorso, tra nuove prospettive e criticità messe sul tavolo da istituzioni e gruppi di cittadini. 

«Per quanto possa riguardare la costituzione di comitati a suo favore, bisogna partire da un assunto – hanno spiegato - come per la ex Provincia di Roma e peggio ancora oggi, con l’Area Metropolitana, restare nei territori da questi amministrati, sia penalizzante, in quanto la Capitale “giustamente” attira a sé la stragrande maggioranza di attenzioni, benefici, finanziamenti, spedendo e favorendo nei territori più lontani le peggiori servitù, tipo discariche, varie forme di inceneritori, biodigestori. Riteniamo altresì che per ragioni di diversa sensibilità culturale e per la valorizzazione delle tradizioni locali, le istituzioni metropolitane non riescano a percepire l’esigenza di un territorio che da esse viene qualificato inferiore e di serie B».

Motivi per i quali il comitato ritiene «giusto il tentativo di promuovere un cambiamento che sia il filo conduttore che unisce le ragioni del nuovo progetto istituzionale. Certo che non debba risultare un semplice cambio di “padrone” e nemmeno la base per la costituzione di un nuovo carrozzone, tenuto in piedi soltanto per aumentare poltrone politiche e neppure un mezzo per autorizzare il dominio di un Comune sugli altri. Ribadiamo che la costituzione di comitati comunali e intercomunali aperti a tutti i cittadini – hanno concluso - significa la libertà di scelta del proprio futuro».