CERVETERI – La tragedia di mercoledì scorso non è passata inosservata. L’ennesimo schianto sull’Aurelia, costato la vita al 50enne Fabio Morolli, ispettore della Polizia locale di Cerveteri, ha riattivato residenti e comitati di zona che da anni si battono per una statale più sicura. Dinamica dell’incidente a parte, al vaglio dei carabinieri della compagnia di Civitavecchia, troppi automobilisti ogni giorno effettuano manovre azzardate per raggiungere i distributori di benzina oltrepassando la doppia striscia continua anche laddove non si potrebbe. O anche per svoltare su incroci che poi portano alle frazioni agricole. Anche a Ladispoli tra le frazioni Boietto e Monteroni è un percorso ad ostacoli. Nel 2024 aveva perso la vita Andrea Ferlini, giovane 23enne, travolto da un furgone che aveva varcato la doppia striscia tra Valcanneto e Palidoro, sempre sull’Aurelia. Gli incidenti sono tanti, fortunatamente non sempre mortali. «La sicurezza sulla statale così come su altre arterie del litorale – parla Enzo Musardo, presidente del comitato di zona di Cerenova-Campo di Mare – è da tempo una nostra battaglia. Al di là dell’ultimo grave schianto costato la vita all’agente della Polizia locale, la prassi degli attraversamenti pericolosi, purtroppo, è un fenomeno assai diffuso. Di sicuro più controlli, multe e l’installazione di telecamere può rappresentare un deterrente ma tutto questo non è la soluzione». Ancora richieste. «Le rotatorie sono necessarie in alcuni punti – aggiunge Musardo – e l’elenco delle criticità è lungo. Non ci sono attraversamenti pedonali adeguati, mancano i marciapiedi, sono a rischio soprattutto anziani e mamme col passeggino. Non c’è segnaletica, non sono stati sistemati i varchi privati con delle complanari che possano canalizzare il traffico locale». Parola a Consumatori Più Forti di Ladispoli-Cerveteri. «Alla base c’è spesso l’imprudenza degli automobilisti – afferma il presidente Biagio Camicia – però è anche vero che l’Aurelia necessiterebbe di un nuovo piano perché molti punti non sono sicuri».

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