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di FRANCESCO BALDINI
CIVITAVECCHIA - Piazzale Torraca ancora senz'acqua, scatta la protesta dei cittadini. Attimi di tensione questa mattina quando alcuni residenti della zona hanno bloccato l'autobotte comunale e si sono arrampicati sulla cisterna in segno di protesta. La disperazione di chi è costretto a vivere la quotidianità senza un bene primario come l'acqua, di chi deve affrontare problemi su problemi per ogni piccolo e banale gesto come fare una lavatrice o lavare i piatti dopo i pasti.
L'esasperazione, si sa, porta a gesti estremi e le parole di rassicurazione che arrivano dall'amministrazione non bastano, i cittadini sono scettici dopo mesi di rubinetti a secco o di pressione insufficiente, specie con il freddo, anche per far partire la caldaia e riscaldare gli appartamenti.
È stato verso le undici che alcuni residenti della zona, spinti dalla disperazione, hanno bloccato l'autobotte comunale intenta a rifornire alcuni serbatoi della zona perché non poteva portare l'acqua ai piani più alti. Sul posto inizialmente la Polizia locale e poi gli agenti del commissariato di viale della Vittoria, diretto dal primo dirigente Nicola Regna.
Gli operai del comune hanno spiegato “È pericoloso, la pressione del getto è troppo forte e non reggi il tubo”. Ma i cittadini non sono d'accordo. “Siamo stufi – grida una residente – siamo senz'acqua da una settimana consecutiva e non posso portare ogni giorno al quarto pieno le taniche da sola, mio marito ha un'ernia inguinale a forza di caricare taniche su taniche”.
Il grido della disperazione e il gesto estremo.
I cittadini restano arrampicati sulla cisterna, anche un'agguerrita anziana che dice: “Non è possibile, con questo freddo non possiamo neanche cucinare qualcosa di caldo. Ora non ci vogliono nemmeno caricare l'acqua?”.
La tensione sale, uno dei cittadini decide di prendere l'iniziativa e, con un tubo che scende dal terrazzo del palazzo, inizia a prendere acqua da solo con una piccola pompa.
“Non ce la facciamo più – continua una dei residenti di piazzale Torraca – ho le mani distrutte a forza di portare l'acqua da sola, dicono che non possono caricarla perché non è sicuro ma quest'estate la Protezione civile lo ha fatto, perché non fanno intervenire loro se non sono in grado di farlo da soli?”.
La protesta nasce spontaneamente, guidata dalla disperazione di una situazione che sfiora l'irreale. La soluzione dell'amministrazione proposta dall'assessore Ceccarelli nei giorni scorsi non convince. Installare serbatoi a spese dei cittadini nel piazzale non piace a tutti i residenti, ma sono pronti a fare un ulteriore sacrificio purché si giunga ad un soluzione, seppur tampone, che permetta di affrontare la quotidianità con dignità. C'è chi è costretto ad andare dai parenti per fare una doccia, chi deve lavare i piatti alla fontanella per risparmiare qualche viaggio con le taniche fino ai piani più alti dei palazzi. Il gesto di oggi rende chiara una cosa: la risposta dell'amministrazione è insufficiente e il tempo del dialogo è finito. I cittadini vogliono fatti.
Dopo circa un'ora la Polizia riesce a mediare e a calmare gli animi, sono gli stessi agenti a mediare e dell'amministrazione è presente solamente il consigliere comunale Rolando La Rosa che dà la sua parola e promette un incontro al Comune lunedì mattina con un delegato della zona. La Fiadel ringrazia La Rosa per la mediazione.
Ancora parole, ancora dialoghi, ancora incontri e piazzale Torraca resta a secco.
La protesta scema quando uno dei cittadini suggerisce una soluzione pratica, piuttosto semplice, porta il tubo dell'autobotte sul terrazzo, lo cala e poi fa allontanare tutti i presenti.
L'acqua sala, la pressione non fa saltare il tubo e i cittadini iniziano a disperdersi. Fa riflettere come l'uomo, da quasi un'ora, suggerisse quella soluzione.
Un altra giornata di ordinaria follia a piazzale Torraca dove per avere un po' d'acqua i cittadini sono costretti a sequestrarla dalle autobotti.