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CIVITAVECCHIA – Le tre astensioni del 2024 non sono bastate. E così fino a mercoledì i penalisti sono a braccia incrociate contestando il cosiddetto “Decreto sicurezza”. «La recente adozione del DL dell’11 aprile 2025 n. 48, che recepisce i medesimi contenuti del DDL, peraltro emanato in assenza delle necessarie condizioni d’urgenza, rischia solo da aggravare la situazione del sovraffollamento carcerario – spiega il presidente della Camera Penale di Civitavecchia, l’avvocato Leonardo Montini Paciotta –restano di fatto intatte tutte le criticità del “pacchetto sicurezza” già denunciate, relative alla inutile introduzione di nuove ipotesi di reato, ai molteplici sproporzionati e ingiustificati aumenti di pena, alla introduzione di aggravanti prive di alcun fondamento razionale, alla sostanziale criminalizzazione della marginalità e del dissenso ed alla introduzione di nuove ostatività per l’applicazione di misure alternative alla detenzione». Una cosa è stata ribadita: le criticità del sistema carcerario vanno affrontate in modo organico e concreto, non con la costruzione di nuove strutture o con nuovi agenti di Polizia penitenziaria, ma con interventi mirati. Il faro delle essere sempre l’art.27 della Costituzione ed il fine rieducativo della pena. «Il carcere cittadino, pur risentendo dell’eccessiva presenza di detenuti arrivata ad un +180% - ha spiegato l’avvocato Piero Messina, Responsabile dell’Osservatorio Carcere della Camera Penale - rappresenta una realtà efficiente a livello nazionale, grazie all’ottimo lavoro della Direzione e dall’intero personale della Polizia Penitenziaria. Certo, gli spazi trattamentali soffrono di questo sovraffollamento e non è possibile fornire a tutti adeguata assistenza. Difficoltà nella gestione c’è». E proprio per mantenere alta l’attenzione, si sta realizzando un cortometraggio, ideato e diretto dall’avvocato Paolo Tagliaferri, sul rapporto tra un detenuto ed un ispettore di Polizia penitenziaria, «per contribuire - ha spiegato Tagliaferri - ad una battaglia di legalità su valori e diritti dell’uomo».
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