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CIVITAVECCHIA – Si è svolto presso la Casa di Reclusione “Giuseppe Passerini” un incontro di calcio tra una rappresentativa di giovani avvocati della Sezione Aiga di Civitavecchia (Associazione Italiana Giovani Avvocati) e un gruppo di detenuti dell’Istituto. L’iniziativa si inserisce nel progetto “Gioco di Squadra”, che promuove lo sport come strumento di dialogo, inclusione e reintegrazione sociale.
Il progetto, ideato dall’avvocato Elisabetta Cucciniello, Referente dell’Osservatorio Carceri Aiga Lazio, e promosso dal Coordinamento Aiga Regione Lazio con il supporto della coordinatrice regionale avocato Fabiola Rossi, ha già coinvolto diversi istituti penitenziari del territorio. L’obiettivo è promuovere lo sport come strumento educativo e formativo, in grado di incoraggiare il rispetto delle regole, il senso di responsabilità e la capacità di relazionarsi in modo costruttivo con gli altri.
Nel contesto penitenziario, iniziative di questo tipo assumono un valore particolarmente rilevante, poiché favoriscono occasioni di incontro autentico e contribuiscono a mantenere vivo il rapporto con la società esterna.
A rappresentare Aiga Civitavecchia erano presenti la presidente, avvocato Angela Immediata e la referente Onac avvocato Barbara Ver. Hanno partecipato alla partita, in qualità di avvocati e giocatori: Antonio Arcadi Simone Bevilacqua , Leonardo Roscioni Enrico Testini e Fabio Viscarelli.


«Si ringraziano per la preziosa collaborazione la Direttrice dell’Istituto Patrizia Bravetti e l’educatrice Claudia Sforza, che hanno reso possibile lo svolgimento dell’evento – hanno spiegato da Aiga – un sentito ringraziamento va anche ad Ambra Campo che ha arbitrato l’incontro con competenza e sensibilità. Fondamentale, infine, il sostegno della società Errebian SpA , sponsor ufficiale delle divise degli avvocati, che ha creduto nel valore sociale ed educativo del progetto».
A conclusione della giornata, l’allenatore della squadra dei detenuti ha sottolineato quanto l’incontro fosse atteso e sentito: un’occasione di svago e socialità, ma soprattutto un momento di apertura verso l’esterno e di riscoperta del valore delle relazioni umane.