È stato condannato a 22 anni di carcere Ismail Memeti considerato “l’autista” dei killer che il 7 agosto 2022 hanno ucciso Salvatore Bramucci. Il 56enne di origine macedone era accusato di concorso in omicidio e furto aggravato di vettura. La sentenza di primo grado davanti alla Corte d’Assise di Viterbo, è arrivata oggi all’esito del processo in cui si è costituito parte civile solo il fratello della vittima, Isolino Bramucci. Per lui il pm, Massimiliano Siddi, aveva chiesto 24 anni di carcere. Secondo l’accusa Mementi sarebbe stato reclutato due giorni prima del delitto dopo la defezione di Alessio Pizzuti, condannato a sua volta a 18 anni di carcere. Memeti, in particolare, per 5mila euro, avrebbe guidato l'Alfa Romeo Giulietta grigia, utilizzata per raggiungere la vittima. L’auto viaggiava insieme a una Smart bianca con a bordo i due sicari Tonino Bacci e Lucio La Pietra che, arrivati nella zona dell’agguato, l’hanno lasciata a di distanza per avvicinarsi alla vittima con la Giulietta. La vettura è stata poi ritrovata in un’area di servizio. Memeti in apertura del processo aveva dichiarato la propria estraneità ai fatti sostenendo che quell’auto era sotto casa sua ma che era stata presa dagli altri, ammettendo di averla rubata a giugno a Ronciglione.

Il suo difensore aveva chiesto l’assoluzione per non aver preso parte all’omicidio.

Intanto è stato fissato per il prossimo 5 febbraio il processo d’appello per gli altri sei imputati, già condannati in primo grado, chiesto dai loro legali. Si tratta di Elisabetta e Sabrina Bacchio, moglie e cognata della vittima, condannate a 24 anni, di Costantin Dan Pomirleanu, compagno della seconda, condannato a 20 anni, dei due sicari Bacci e La Pietra, condannati rispettivamente a 28 e 27 anni e di Alessio Pizzuti, coinvolto nella pianificazione del delitto, condannato a 18 anni.

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