ALLUMIERE - ''Nome in codice rosso'': questo il titolo del libro che è stato scritto da Gianni Ghiani e che verrà presentato il prossimo 19 maggio alle 18 nel cortile interno del Palazzo Camerale in piazza della Repubblica. Questo struggente libro ha come sottotitolo: "Storie di anime graffiate'' e ciò fa ben capire l'argomento trattato in maniera magistrale dall'autore. Questa iniziativa è promossa dalla giunta Landi.

Gianni Ghiani è nato a Cagliari il 19 settembre del 1967 e nel 1987 è stato incorporato nella Polizia di Stato come Agente Ausiliario del 17° corso. Laureato in Scienze Politiche e Giurisprudenza, ha poi conseguito un Master in Anticorruzione. È iscritto all'Ordine degli Avvocati e Procuratori del Tribunale di Civitavecchia ed è esperto di Diritto dell'Immigrazione e Stranieri e cultore di Diritto Amministrativo, Sindacale e del Lavoro. Dal 2010 si occupa di Attività di Prevenzione, come Capo Turno dell’Ufficio Emergenza e Pronto Intervento. È Sovrintendente della Polizia di Stato. "Secondo l'Istat negli ultimi 5 anni la violenza all’interno di una coppia ha riguardato il 4,9% delle donne, in particolare il 3% delle donne attualmente con il partner e il 5% delle donne che hanno interrotto una relazione di coppia. Sempre negli ultimi 5 anni la violenza sale del 12,5% - spiegano il sindaco Luigi Landi e gli altri amministratori comunali - questi dati mettono in evidenza quanto sia importante mantenere alta l'attenzione e sensibilizzare con ogni mezzo (manifestazioni, libri e dibattiti) sulla violenza di genere. Il libro ''Nome in codice Rosso" racconta 10 storie vere dal punto di vista di chi con coraggio decide di denunciare l'incubo in cui sta vivendo.

L'autore, Gianni Ghiani, con un linguaggio semplice e chiaro, ci racconta le storie di vita attraverso le emozioni, le paure, i dubbi e il terrore che assalgono le vittime prima di concedersi alle cure delle donne e degli uomini della Polizia di Stato".

Questo testo, quindi, tratta la ''Violenza di Genere'' analizzando le varie fattispecie dei reati attraverso il racconto (in 10 storie) di episodi realmente accaduti e di cui lo stesso autore ha raccolto le denunce, operato il primo intervento come Capoturno Uepi (Ufficio Emergenza e Pronto Intervento) e seguito l’iter processuale e, per alcuni casi, fino all’esito del provvedimento del giudice. L’opera ha l’ambizione di "far conoscere a tutti e, in particolar modo, alle vittime silenti e impaurite, poco fiduciose e sole, quale sia la reale portata dell’azione dell’Autorità di pubblica sicurezza a loro tutela allorquando queste, prendendo il coraggio a due mani, decidono di denunciare l’incubo in cui stanno vivendo.

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