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CERVETERI - Archiviazione con formula ampia perché non ci sono elementi di reato. Si chiude così la vicenda relativa alla denuncia per danneggiamento del Belvedere di Cerveteri nei confronti di Donato Ciccone, promotore del progetto "Coloriamo la nostra città".
Il ladispolano, negli anni, insieme ad artisti del territorio (e non solo) è riuscito a riqualificare, grazie ad autofinanziamenti e raccolte fondi, diversi luoghi del territorio non solo di Ladispoli ma anche di Cerveteri. Si era partiti con alcune cabine Enel presenti nel quartiere Miami della città balneare, per poi estendersi a macchia di leopardo anche agli istituti scolastici anche della vicina città etrusca.
IL FATTO.
E proprio nello spirito di riqualificazione e di restituzione del decoro a luoghi pubblici, la squadra di "Coloriamo la città" aveva operato sul Belvedere di Cerveteri, ritenendo in buona fede di avere avuto il permesso dall'amministrazione comunale.
Dello stesso avviso però non era stata la Polizia locale che aveva deciso di denunciare l'artista per danneggiamento di bellezze naturali.
Da qui si era arrivati alle aule del tribunale dove però il pubblico ministero aveva chiesto, a suo tempo, l'archiviazione della vicenda per la particolare tenuità del fatto.
La difesa, però, aveva deciso di presentare opposizione all'archiviazione «perché ci sembrava assurdo - ha commentato il legale, l'avvocato Celestino Gnazi - che degli artisti, custodi del bello, avessero questa "macchia"».
«Abbiamo così chiesto l'archiviazione del caso ma con formula ampia». E ora, a distanza di oltre un anno finalmente la bella notizia: il gip ha accolto la richiesta del legale degli artisti in quanto non sussiterebbero elementi di reato e disponendo, dunque, l'archiviazione con formula ampia.
«Finalmente si conclude in modo positivo una situazione che ci ha colpito emotivamente, fatto passare diverse notti insonni e che ha rischiato di interrompere il progetto “Coloriamo la nostra Città” - ha commentato Donato Ciccone - Ringraziamo l'avvocato Celestino Gnazi che ha preso a cuore la nostra causa seguendoci gratuitamente fino all'assoluzione completa».
So.Be.
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