CIVITAVECCHIA - Monsignor Cono Firringa era segretario del vescovo Girolamo Grillo e seguì in prima persona tutta l’organizzazione della giornata. «Fu molto impegnativo - ha ricordato - poco più di due mesi per garantire un’accoglienza ai massimi livelli. Il 6 gennaio venne ufficializzata la data della visita. Da quel momento in poi fu un gran lavoro per tutti, ripagato poi dalla risposta della gente e da una giornata che rimane nel cuore di tutti». Un lavoro svolto in stretta collaborazione con la sicurezza del Papa, con tanti giovani volontari impegnati nel servizio d’ordine. «Una folla oceanica partecipò alla messa a viale Garibaldi - ha spiegato monsignor Cono - stampammo 10mila libretti e non ne rimase neanche uno. Oltre 15mila persone erano presenti al Viale. La messa, così come tutta la giornata, fu un evento gioioso, di risveglio della fede, di caduta anche dell’indifferenza nei confronti del mondo del lavoro». Sicuramente il ricordo al quale è maggiormente legato monsignor Cono Firringa è l’incontro del Papa in Cattedrale. «Un momento familiare - ha aggiunto - con tutto il clero e la realtà viva della Chiesa. Un incontro sicuramente più intimo e sentito, con le parole del Santo Padre rimaste nella nostra memoria». Il rapporto di Giovanni Paolo II con Civitavecchia non si concluse lì, rimane vivo con il ricordo dell’Incoronazione della Madonna delle Grazie. Senza dimenticare il legame con la Madonnina delle Lacrime. Lo stesso vescovo Grillo ha confidato che il Papa volle venerare la statuina nel suo appartamento, incoronandola con una corona d’oro e mettendole un rosario tra le mani.
Monsignor Cono Firringa ricorda il 19 marzo 1987: "Il risveglio della fede"
20 marzo, 2017 • 18:48