GALLESE – «Non avrei mai pensato che, dopo il pensionamento del dottor FrancoPiersanti, il nostro paese sarebbe potuto rimanere senza il medico di famiglia, ossia la figura che rappresenta uno dei pilastri del nostro servizio sanitario nazionale». A dirlo è il sindaco del paese Danilo Piersanti, che aggiunge: «In effetti, nei piccoli centri come Gallese, anche durante la pandemia, i medici di famiglia hanno avuto un ruolo molto importante nella cosiddetta medicina di prossimità, rappresentata da tutte quelle dotazioni di uomini e mezzi che il nostro servizio sanitario nazionale ci ha messo ha a disposizione anche nei territori più remoti. Tutti sanno che i sindaci ogni giorno svolgono il loro ruolo affrontando situazioni critiche e spesso emergenze vere e proprie. Oggi a Gallese se ne è aggiunta un’altra, che anche se non dipende direttamente dalla nostra sfera amministrativa, la Asl sono aziende regionali, colpisce i gallesini. La mia preoccupazione - spiega il primo cittadino - va soprattutto ai concittadini più anziani, ossia le persone più fragili, quelle persone alle quali spesso diventa difficile spiegare che potrebbe non esserci un sostituto al professionista medico che è andato in pensione; quelle persone alle quali non dovrebbe mancare assistenza e previdenza, quelle persone che spesso hanno i figli a diversi chilometri di distanza e non si possono permettere di avere un medico di famiglia che opera in un altro paese.


Insomma, da sindaco, mi sento “privato” di un servizio fondamentale per la popolazione che rappresento. Nonostante si parli sempre di rilanciare i piccoli borghi, di investire nei centri minori per decongestionare le aree urbane ormai diventate invivibili, poi, nei fatti, si procede per un sentiero inverso che porta i piccoli centri alla scomparsa».


«Per settimane - prosegue Piersanti - ho contattato la Asl di riferimento al fine di trovare insieme una soluzione al problema; problema che so bene non sia di facile soluzione poiché in 10 anni i medici di famiglia mai rimpiazzati nei vari paesi sono quasi seimila, ovvero il 10% dell’intero corpo nazionale dei medici di famiglia. Questa percentuale è destinata ad aumentare, sembra infatti che entro qualche anno altre migliaia di medici di famiglia andranno in pensione».


«Il mio appello - conclude il sindaco - a chi ha il potere decisionale in tal senso è di agire con rapidità per risolvere questo problema, perché la coesione sociale di una comunità nazionale si basa anche sui servizi che essa offre ai cittadini, anche se questi ultimi abitano nei piccoli comuni come Gallese».


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