CERVETERI - Dieci anni. Questo il tempo trascorso da quella notte che ha aperto una ferita nel cuore di un'intera comunità che mai si richiuderà. Era la notte tra il 17 e il 18 maggio quando il cuore di Marco Vannini ha smesso di battere per sempre. Avrebbe compiuto 30 anni ad aprile quell'angelo biondo entrato nei cuori degli italiani tutti. La sua vita si è fermata in via Alcide De Gasperi a casa della sua fidanzata, Martina Ciontoli. Lei e i suoi famigliari (madre, padre e fratello) sono stati condannati. «Sono in carcere, ancora per poco. A differenza loro, noi siamo stati condannati all'ergastolo», dice papà Valerio che ricorda le battaglie combattutte negli anni per ottenere giustizia e verità. Una verità che però, ad oggi, non sembra essere emersa del tutto. «Nessuno saprà cosa è accaduto realmente in quella casa – aggiunge mamma Marina – hanno detto mille bugie per cercare di salvarsi e per non pagare. Magari ora continueranno a dire che la colpa è solo del papà, che erano dei ragazzi e che si sono fidati di lui. Ma tutti erano presenti, avrebbero potuto salvare Marco solo chiamando tempestivamente l’ambulanza». A parlare di una notte di «menzogne, bugie, ritardi» è anche il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti che in questo giorno particolare si stringe a mamma Marina e papà Valerio. Proprio come fatto dalla comunità in tutti questi anni. Non è trascorso mai un giorno senza che il pensiero di associazioni, cittadini, istituzioni, fosse rivolto a Marco. A lui sono stati dedicati, nel tempo, murales, aree verdi, concorsi letterari. «In questi dieci lunghi e dolorosi anni, non solo Cerveteri, ma tutta l'Italia si è stretta attorno a Marina e Valerio - prosegue ancora Gubetti - Da ogni parte del Paese arrivavano in comune messaggi di vicinanza e di solidarietà, un'ondata di sdegno che non si è più fermata. Si sono mobilitate personalità del mondo dello spettacolo, della politica, del giornalismo, della cultura. Marco non era più "solo" una giovane vittima di cronaca: era diventato il figlio, il nipote, il fratello, l'amico di un'intera Nazione». «Oggi Marco avrebbe 30 anni - aggiunge ancora il sindaco - ci resta il suo sorriso eterno come quello del murales dell'istituto Mattei, la scuola in cui è cresciuto. Se passate di lì fermatevi e guardatelo: è Marco che veglia su chi lo ha amato».

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