FIUMICINO - Dopo l'operazione di stamani e le sei ordinanze di custodia cautelare per la maxifrode da 7 milioni di euro alla Marina Militare per 11 milioni di litri di gasolio mai consegnati, le indagini della Procura di Roma sugli affari della Cupola dovranno fare luce anche su un presunto contrabbando di carburanti.  Secondo quanto appreso, proprio questo aspetto verrà posto sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti per un nuovo filone d'indagine. In particolare gli investigatori fanno riferimento ad un'intercettazione allegata agli atti dell'inchiesta tra il boss Ernesto Diotallevi e i figli Leonardo e Mario. Nell'intercettazione Diotallevi padre dice chiaramente "se buttamo sul contrabbando...lo fai per due anni a rusp forte".  Il Ros rileva che Diotallevi padre è interessato ad “acquisire una pompa di benzina da impiantare presso il cantiere navale”, di Fiumicino, “con la quale eseguire delle truffe sulla movimentazione di carburanti unitamente ai figli Mario e Leonardo e con la partecipazione di Mario Gonnelli”, ex candidato sindaco a Fiumicino per il centrodestra, che nei giorni scorsi era già intervenuto per smentire ogni suo legame o coinvolgimento con i personaggi coinvolti nell'inchiesta,  “e Giuseppe Volpe”, maresciallo della Gdf. “Movimentazioni - precisa il Ros - finalizzate alla rivendita di carburante in nero”.