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CIVITAVECCHIA – È stata fissata al 3 marzo prossimo l’udienza preliminare sul caso del project financing legato alla realizzazione degli oltre tremila loculi all’interno del cimitero di via Braccianese Claudia.
Come si ricorderà, infatti, oltre alla giustizia amministrativa, con i ricorsi al Tar del Lazio prima e al Consiglio di Stato poi, anche la magistratura aveva acceso i riflettori sulla vicenda, con visite a Palazzo del Pincio e indagini da parte della Guardia di Finanza.
Oggi l’inchiesta è chiusa, con la richiesta di rinvio a giudizio - da discutere in sede di udienza preliminare - per un ex dirigente del Comune e responsabile unico del procedimento, e per un imprenditore civitavecchiese.
Il pubblico ministero Alessandro Gentile ha ipotizzato, per loro, il reato di presunta corruzione. Per l’imprenditore, inoltre, è ipotizzato anche il reato di intralcio alla giustizia per aver proposto ad uno studio tecnico di ritirare la denuncia da cui era di fatto partita l’indagine delle fiamme gialle, in cambio di denaro.
Tutti questi aspetti saranno da dimostrare, basandosi su una denuncia di un terzo, così come invece sarà da chiarire a che titolo, secondo quanto ricostruito dalla magistratura dall’acquisizione dei movimenti bancari, l’imprenditore avrebbe disposto da una sua azienda tre distinti versamenti per un totale complessivo di circa 36.000 euro, a beneficio di una associazione di cui era presidente l’ex dirigente comunale.
In questo modo, secondo l’accusa, l’Ati risultata poi aggiudicataria, avrebbe ottenuto i pareri favorevoli rispetto all’Ati concorrente, che si sarebbe in seguito rivolta anche alla giustizia amministrativa vedendo però respinti i ricorsi in quella sede.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA – Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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