TARQUINIA - La lista “Civici per l’Agraria” torna a parlare del controverso caso dell’assegnazione della pineta in località Spinicci e punta il dito contro la gestione del presidente dell’Università Agraria di Tarquinia Alberto Riglietti. «Si è deciso in modo arbitrario su un bene strategico senza coinvolgere il consiglio, perdendo una risorsa essenziale per l’ente," denunciano i consiglieri di opposizione.

«Nel corso del consiglio, in risposta all’interrogazione presentata dalla nostra lista - spiegano dalla Lista “Civici per l'Agraria, Giovanni Marchetti presidente” - il presidente Riglietti ha ammesso che, nonostante l’articolo 20 dello statuto vieti concessioni di durata superiore a sei anni senza il consenso del consiglio, egli ha ritenuto "opportuno stipulare tale concessione per lavori di miglioria che l’associazione si è impegnata a realizzare».

«Questa giustificazione - attaccano dall’opposizione - oltre a non rispettare le regole statutarie, appare debole anche dal punto di vista economico. La concessione prevede che l’associazione beneficiaria realizzi lavori per 114 mila euro, ma si tratta perlopiù di interventi di manutenzione ordinaria, spalmati su un periodo di 18 anni. Inoltre, il canone di affitto rimarrà pressoché invariato, con un incremento annuale del solo 2%».

«Come opposizione ci chiediamo perché non si è atteso il 2029, scadenza naturale del contratto attuale, per valutare una nuova assegnazione? - sottolineano i civici per l’Agraria - Perché non è stato aperto un confronto trasparente per massimizzare il valore di questa porzione di pineta strategica? L’area campeggio rappresenta una risorsa unica per l’ente, essenziale per risollevarne le difficoltà finanziarie. Anziché valutare soluzioni che garantissero un maggiore ritorno economico e una reale valorizzazione del patrimonio collettivo, la giunta ha scelto una trattativa privata, bloccando per 18 anni un bene strategico a un canone che appare inadeguato».

«Alla luce di queste considerazioni - concludono dalla lista Civici per l’Agraria - chiediamo alla giunta di annullare la delibera. Una decisione di tale portata, che vincola una risorsa strategica per 18 anni, deve essere discussa e condivisa in consiglio, nel rispetto dello statuto e della trasparenza. Se la giunta non procederà con l’annullamento, come lista di opposizione proporremo una mozione in consiglio per richiedere formalmente la revoca della delibera. Inoltre, stiamo valutando altre ipotesi per coinvolgere gli organi preposti e tutelare il patrimonio collettivo, inclusi eventuali interventi legali».

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