CIVITAVECCHIA – Pinqua? Nessun allarme a San Liborio. Ne è convinto il commissario Ater Massimiliano Fasoli dopo le note incrociate di Pd e M5S che lanciavano l’allarme per il piano di riqualificazione. Tra chi grida al disastro e chi, anche giustamente, si lancia nella campagna elettorale evidenziando le – evidenti - lacune su questo argomento dell’amministrazione si rischia di creare non poca confusione.

L’ATTACCO DI M5S e PD

Per i pentastellati «l'amministrazione Tedesco sul fronte degli alloggi popolari e dell' emergenza abitativa sta chiudendo cinque anni disastrosi» e «ora l'Ater annuncia il ridimensionamento del progetto Pinqua perché il Comune non ha messo a disposizione le aree e gli strumenti urbanistici rendendo di difficile attuazione un progetto che risolverebbe il problema delle casette di legno a San Liborio». Simile l’allarme lanciato dal Partito democratico per San Liborio: «Abbiamo appreso - dicono i dem - che i proclami relativi alla riqualificazione del quartiere sono ancora in alto mare. La liberazione dell'area occupata dalle casette di legno e la costruzione di un nuovo edificio Ater, previsto per accogliere le famiglie bisognose, sembrano essere destinate a rimanere solo promesse, come accaduto in passato con altri progetti come lo stadio Fattori, il nuovo mercato, il Central Park di Italcementi, e così via». Durante la commissione consiliare di ieri è anche emersa una comunicazione dell'Ater «a firma del commissario straordinario Massimiliano Fasoli, diretta esclusivamente al Sindaco Tedesco. Questa comunicazione sembra gettare una pietra tombale sugli impegni assunti dalla precedente amministrazione Ater, citando una "aleatorietà di alcune delle proposte inserite" e "la mancata disponibilità delle aree e di adeguati strumenti urbanistici approvati" che renderebbero inattuabile la proposta presentata dalla guida Passarelli per una inadempienza tutta a carico del Comune».

Il commissario Ater Massimiliano Fasoli
Il commissario Ater Massimiliano Fasoli
Il commissario Ater Massimiliano Fasoli

IL CHIARIMENTO DELL’ATER

Insomma la situazione dipinta non è certo rosea ma Fasoli non aveva certo nascosto queste difficoltà e, anzi, le aveva evidenziate più volte anche in alcune interviste.«Non si può parlare di un ridimensionamento - spiega Fasoli -, perché la cifra impiegata è all’incirca la stessa, ma di una rimodulazione del progetto che presenteremo a breve al Ministero, con cui siamo in costante contatto. C’è un malinteso di base, si tratta di un progetto Pnrr e quindi legato a tempistiche ben precise. Quello che abbiamo fatto - sottolinea - non è stato altro che rendere questo progetto realizzabile nei prossimi tre anni ma l’impegno è sempre lo stesso e mira al benessere dei cittadini».

Uno dei palazzi Ater di San Liborio
Uno dei palazzi Ater di San Liborio

Uno dei palazzi Ater di San Liborio

LA RIMODULAZIONE DEL PROGETTO

A dimostrare la buona volontà dell’Ater c’è un semplice fatto: «Sulla riqualificazione degli immobili Ater siamo passati dai 70 inizialmente previsti a ben 150: tutti nell’area di San Liborio». Ma nel mirino dell’ente di via Don Milani c’è anche l’urbanizzazione del quartiere.

«Stiamo per iniziare anche un dialogo con gli assessori competenti - continua Fasoli - perché vorremmo realizzare alcune opere in aree comunali. Mi riferisco a quelle aree verdi che si trovano vicino alle case Ater e che attualmente non sono il massimo, ecco noi vorremmo andare ad agire qui andando a riqualificare queste zone con interventi tangibili e facilmente eseguibili».

Una veduta di via Domenico Castelli
Una veduta di via Domenico Castelli

Una veduta di via Domenico Castelli

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