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Invecchiano le piccole imprese dell’Alto Lazio, con un aumento degli imprenditori over 70 negli ultimi 10 anni di 97 unità in provincia di Rieti e di 230 in quella di Viterbo, È quanto emerge da uno studio di Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio.
A giugno 2025 i titolari di imprese individuali ultrasettantenni in provincia di Rieti risultano essere 1.286, pari al 14,6% del totale, e nella Tuscia 3.837, ossia il 17,9% della totalità delle imprese.
A livello nazionale viene fotografata una situazione in cui i titolari d’impresa con almeno 70 anni erano a giugno 2025 a quota 314.824, pari al 10,7% del totale: erano 290.328 nel 2015 (8,9%).
Le imprese dell’Alto Lazio sono quindi in percentuale più “anziane” se guardiamo all’età dei titolari e invecchiano più velocemente della media nazionale - la crescita nel decennio di imprese guidate da ultrasettantenni è infatti +2,4% nel Reatino e + 3,1% nel Viterbese a fronte di una percentuale nazionale di +1,8% - e questo fenomeno fa il paio con l’invecchiamento della popolazione superiore alla media che viene rilevato anche nell’ultimo Rapporto economico dell’Alto Lazio diffuso dalla Camera di Commercio di Rieti Viterbo e disponibile a questo link https://www.rivt.camcom.it/it/attivita_34/studi-statistica-e-ricerche-economiche_55/osservatorio-statistico_83/rapporti-sulleconomia_876/
In particolare nel 2024, l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto percentuale tra la popolazione con età superiore a 65 anni e quella al di sotto dei 15 anni, è infatti risultato pari al 223,8% nella provincia di Viterbo, mentre in quella reatina è stato del 251,3%, percentuali molto più alte di quella regionale 184,0% e nazionale 193,1%.
I dati rilevati segnalano una fragilità strutturale: nell’Alto Lazio parliamo spesso di microimprese tradizionali, spesso a conduzione familiare, in cui mancano ricambi generazionali e attrattività per i giovani.
A volte si rileva anche una resistenza, anche culturale, a cedere la guida dell’attività. Questo solleva interrogativi su come sostenere il passaggio generazionale e su quali politiche attivare per accompagnare l’uscita degli imprenditori anziani, garantendo continuità alle attività economiche più radicate nel tessuto locale.
A livello nazionale, il settore dove il fenomeno è più marcato è l’agricoltura: qui quasi un titolare su tre (28,3%) ha almeno 70 anni. Seguono le attività estrattive (50,7%, su valori assoluti però molto piccoli), la fornitura di energia (20,1%) e l’artigianato manifatturiero (9,6%). In fondo alla classifica, i comparti più innovativi come ICT (4,2%) e consulenza (4,9%).