LADISPOLI – Mentre il “bike sharing” è l’obiettivo del futuro, con annessa pista ciclabile in fase di realizzazione, c’è da risolvere il “cimitero” di biciclette abbandonate un po' ovunque sul territorio tra quelle rubate e smontate da ladri e vandali. Molte zone presentano ferraglie che occupano strade e marciapiedi. Per accorgersi di tutto ciò è necessario farsi una passeggiata sul lungomare centrale di via Regina Elena e sulla piccola arteria di via del Lavatore che costeggia il torrente Sanguinara. Bici legate al palo senza ruote e manubri, arrugginite. Difficile per un disabile o una mamma col passeggino poter transitare se non in mezzo alla carreggiata. A poche centinaia di metri ecco altre biciclette fatte a pezzi nei giardini di via Spoleto. Centinaia sommando quelle non più in uso in tutta la città, persino di fronte alla stazione ferroviaria di Ladispoli-Cerveteri. Quella dei furti poi è un piaga sociale mai arginata. Spesso i legittimi proprietari nemmeno denunciano più in caserma o al commissariato rinunciando pure ad acquistare una nuova bici. E intanto, dopo la prova estiva dei monopattini elettrici, spesso gettati a terra o nei fiumi, il comune di Ladispoli punta sulle bici. Palazzo Falcone ha ufficializzato l’affidamento dei lavori per la realizzazione del piano bike sharing che prevede l’installazione di rastrelliere con un parco di 20 bici elettriche con la realizzazione di un sistema a parte dedicato alla sua gestione.

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