FIUMICINO - Cento anni dopo la sua scomparsa, Fiumicino ha reso omaggio a uno dei suoi nomi più illustri: Giovan Battista Grassi, medico e scienziato che ha lasciato un’impronta profonda nella storia della medicina e nella memoria della città. A lui sono intitolati strade e scuole, ma ieri è stata la sua tomba nel cimitero monumentale di via Portuense a diventare il fulcro di una cerimonia pubblica nel giorno del centenario della morte, avvenuta a Roma il 4 maggio 1925.

L’iniziativa, promossa dalla Pro Loco di Fiumicino in collaborazione con l’Amministrazione comunale, si è svolta alle 10.30 alla presenza dell’assessore Stefano Costa, di autorità civili e militari, delle associazioni cittadine e degli studenti della scuola media intitolata proprio allo scienziato.

Ma non si è trattato solo di una commemorazione. Ricordare Grassi, a Fiumicino, ha significato ripercorrere una battaglia di civiltà, combattuta a colpi di scienza e umanità. Significa riaprire la pagina della malaria, la “febbre delle paludi” che per decenni devastò la campagna romana, mietendo vittime e rendendo invivibili intere aree. Grassi, nato a Rovellasca nel 1854, non si era limitato a studiarla: l’aveva affrontata sul campo, osservata al microscopio e spiegata al mondo scientifico in un’epoca in cui poco si sapeva dei meccanismi della trasmissione.

Nel 1898, con Amico Bignami e Giuseppe Bastianelli, aveva identificato nella zanzara Anopheles claviger il vettore della malaria. Una scoperta rivoluzionaria. Fu lui a dimostrare che era la zanzara femmina a trasmettere il Plasmodium – ha ricordato Giuseppe Larango, presidente della Pro Loco –. I suoi studi furono determinanti: senza di lui, la nostra terra non avrebbe conosciuto la bonifica e la rinascita. Ha salvato vite, ha dato dignità alla scienza, ha scelto Fiumicino come casa.

Il legame con il territorio fu forte e duraturo. Nel 1918, Grassi fondò in via Torre Clementina l’Osservatorio della Malaria, oggi noto come Palazzo Grassi. Lì condusse ricerche pionieristiche e avviò le prime campagne di bonifica e profilassi antimalarica, salvando centinaia di contadini e lavoratori. È grazie a lui se intere famiglie hanno potuto vivere e prosperare su queste terre.

Grassi non fu solo un pioniere della medicina tropicale, ma anche un docente stimato, professore di zoologia e anatomia comparata, membro dell’Accademia dei Lincei e autore di ricerche su elminti, acari e parassiti intestinali. Il suo nome è legato a pubblicazioni fondamentali ancora oggi studiate.

Ieri, davanti alla sua tomba, curata nel tempo proprio dalla Pro Loco, è stato ribadito il legame affettivo e scientifico tra Grassi e la comunità. “Ci prendiamo cura della sua lapide – ha spiegato Larango – non solo per rispetto, ma perché racconta chi siamo: una città che deve la vita alla ricerca, alla scienza, all’impegno di uomini come lui”.

La cerimonia di ieri è solo il primo passo. In autunno, infatti, sarà inaugurata nella settecentesca Villa Guglielmi una mostra interamente dedicata a Grassi, curata dalla Pro Loco con la Farmacia Sociale Salvo d’Acquisto di Palidoro e la Croce Rossa di Fiumicino. L’esposizione racconterà la vita dello scienziato, le sue scoperte, il suo impegno sul campo. Saranno esposti documenti originali, fotografie, strumenti medici e pannelli divulgativi pensati anche per gli studenti.