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CERVETERI - Un bosco che non è solo un insieme di alberi, ma un pezzo di identità collettiva. È così che gli “Amici del Bosco di Valcanneto” descrivono quel polmone verde che da anni cercano di tutelare e valorizzare. E oggi, con una lettera aperta indirizzata alla sindaca di Cerveteri Elena Gubetti, tornano a chiedere ascolto, collaborazione e un vero cambio di passo da parte dell’amministrazione comunale. «Abbiamo deciso di scrivere – spiega il referente del gruppo, Ugo Menesatti – dopo aver inviato molte lettere rimaste senza risposta. Le istituzioni dovrebbero sempre ascoltare la voce dei cittadini e attivare un dialogo nell’interesse del bene comune». Nel documento, gli ambientalisti denunciano la mancata attenzione al bosco di Valcanneto, un’area che da tempo versa in condizioni difficili e che, per ragioni di sicurezza, è ancora in parte interdetta al pubblico. «Da anni avanziamo proposte – scrivono – chiedendo un vero progetto di tutela e fruizione dell’area, attraverso un protocollo d’intesa tra Comune e cittadinanza attiva. Finora però l’amministrazione ha preferito l’autoreferenzialità, comunicando solo decisioni già prese». Gli “Amici del Bosco” non si arrendono. Con tono fermo ma costruttivo, propongono alla sindaca di istituire un tavolo di confronto permanente tra Comune e cittadini. L’obiettivo è creare un percorso partecipato per la gestione sostenibile del bosco, valorizzandone la funzione ambientale e sociale. «È importante – si legge nella lettera – che la comunità possa prendere parte alle decisioni su un bene che è patrimonio di tutti. Il futuro del nostro bosco dipende anche da noi». La richiesta, sottolinea il gruppo, non comporta costi per il Comune. Si tratta di un impegno volontario, fondato sul desiderio di contribuire con competenze e tempo alla salvaguardia del territorio. «Sappiamo che la sindaca deve affrontare molti impegni – scrivono ancora – ma la nostra proposta è a costo zero e si basa solo sulla volontà di collaborare». La lettera si chiude con un invito al dialogo: «Speriamo in una risposta positiva e in un incontro che apra una nuova fase di collaborazione. Perché il bosco non è solo un luogo: è la memoria viva di una comunità che vuole restare unita nel rispetto della natura». Un appello che sa di amore per la propria terra e di fiducia, nonostante tutto, nelle istituzioni. Perché, come ricordano gli “Amici del Bosco”, la partecipazione non è un fastidio: è il primo segno di cura verso ciò che ci appartiene davvero.
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