LADISPOLI – Una migrazione seppure di qualche chilometro. Un fenomeno naturale per gli esperti costretti a inseguire gli spostamenti dei fratini, uccelli in via d’estinzione, che si sono spostati al confine tra Cerveteri e Santa Severa per nidificare allontanandosi della preziosa palude di Torre Flavia. Cosa sia accaduto non è chiaro, chissà che possano aver inciso i mega eventi o i cani portati dall’uomo in spiaggia in barba al regolamento. Per finire con l’attacco sferrato dai cinghiali che per un anno avevano preso possesso dell’area naturalistica ma che ora non ci sono più dopo i raid notturni dei bracconieri. Un rebus ancora non chiarito. «I nostri amici fratini -conferma Corrado Battisti, responsabile della palude di Torre Flavia per conto di Città Metropolitana di Roma Capitale - nell’ultima estate hanno nidificato soltanto due volte e non a Ladispoli. Un nido è stato trovato nei pressi di Furbara nonostante la presenza del poligono militare. Lì sono tranquilli perché non può accedere nessuno in spiaggia anche se si sentono gli spari. Un altro nido invece al confine con l’area dei nudisti a Santa Severa. L’importante è proteggere questa specie in via d’estinzione e noi lo continuiamo a fare con l’aiuto di tantissimi volontari delle varie associazioni che ci danno sempre una mano nell’osservazione ma anche sul lato operativo». Negli ultimi mesi si era mosse varie realtà a tutela dell’ambiente, tra cui Marevivo Lazio accendendo i fari sulla costa ladispolana per la movida selvaggia e la musica ad alto volume fino a notte a poca distanza dall’oasi protetta. «Troppo frastuono, i fratini sono a rischio». Un tema affrontato anche nell’aula di Palazzo Falcone dal consigliere comunale di opposizione Roberto Garau. I fratini però hanno spiazzato tutti trasferendosi nel comune di Cerveteri dove non ci sono discoteche e notti folli fino all’alba.

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