LADISPOLI – I bambini e Torre Flavia, un rapporto speciale alla scoperta della natura e nasce anche un inno dedicato all’oasi protetta. Tutto merito della scuola Ilaria Alpi e del gestore di Città Metropolitana, Corrado Battisti, che ha fatto dai guida ai piccoli esploratori nei sentieri del sito protetto di Torre Flavia. Una iniziativa didattica ideata da Vincenza Burgarella, tirocinante di Scienze della Formazione Primaria presso l’università Europea di Roma, e realizzato con la guida della tutor accogliente Maria Caterina e la collaborazione attiva del team docente della classe III° D. Gli alunni hanno potuto osservare dal vivo gli ecosistemi studiati da esperti e studiosi, concludendo così un progetto che ha unito osservazione sul campo, educazione ambientale e apprendimento attivo tra l’habitat floreale e l’avifauna migratoria, con tantissime specie di uccelli, alcune in via d’estinzione come fratini e corrieri piccoli. In realtà la visita è stata soltanto la parte conclusiva di questo piano ecologico dato che i bambini hanno realizzato cartelli illustrativi da posizionare lungo il tragitto che conduce alla palude e alla spiaggia per sensibilizzare i fruitori dell’area. Inoltre hanno registrato un podcast ambientale, diventato inno, raccontando con le loro parole un luogo che hanno imparato a conoscere e amare profondamente. L’oasi naturalistica è la prima area protetta in Italia cogestita dai bambini e uno degli angoli più preziosi del litorale nord: un autentico scrigno di biodiversità e bellezza. «I nostri alunni accompagnati dalla guida Corrado Battisti – raccontano le docenti - hanno osservato da vicino le gambusie, piccoli pesci noti anche come pesci mangia-zanzare, prelevati temporaneamente dall’omonimo stagnetto sotto la guida degli esperti. Hanno inoltre assistito all’installazione di una casetta usata come rifugio tra le tamerici, pensata per offrire riparo ad alcuni piccoli volatili della palude, come la cinciallegra. L’esperienza ha consentito loro di vivere Torre Flavia non solo come ambiente naturale da osservare, ma come un vero e proprio luogo di apprendimento autentico, inserito all’interno di un percorso di cittadinanza attiva e consapevole».

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