di ALESSANDRA ROSATI TARQUINIA - Un incubo dal quale è difficile uscire. Per Alessia De Alessandris la strada per ritrovare la serenità è tutta in salita. Ma lei ha coraggio da vendere. Ha infatti deciso di raccontare la sua storia affinché le altre donne la possano ascoltare e prendere come esempio di coraggio. Anche perché di fronte a certi soprusi ci si deve ribellare. Alessia ha appreso da una sua amica che c’erano delle foto hard su internet dove era scritto che si trattava di lei. «Non volevo crederci – dice Alessia – soprattutto non volevo vederle, poi ho avuto la conferma». Sulla storia della giovane Alessia De Alessandris ci sono ancora le indagini in corso avviate lo scorso agosto dalla Procura dopo una denuncia contro ignoti. L’unica cosa certa è che qualcuno ha preso alcune sue foto, al mare, in costume da bagno e ne ha fatto un book hard unendole ad altre immagini e video di donne a lei somiglianti e facendo credere che fosse la stessa persona , aggiungendo per di più nome, cognome, indirizzo e numeri di telefono. Ma non solo. Per Alessia sono difficili da dimenticare quei vestiti tagliati, probabilmente con un taglierino, ritrovati un giorno all’improvviso dopo essere rientrata in casa. «Gli abiti erano riposti maniacalmente nell’armadio», racconta la donna, ripercorrendo le tappe della sua storia che l’ha costretta ad avere paura, a lasciare la casa dove abitava per tornare a vivere con i suoi genitori, perché l’ex convivente «mi telefonava a casa e contemporaneamente al cellulare nei numeri sia personali sia dell’azienda dove lavoro. E poi ancora in ufficio. Ho dovuto cambiare tutto, ma lui ha scoperto anche i nuovi numeri e riusciva anche a leggere la mia posta e-mail». «Un giorno mi è arrivata la telefonata di un tizio che mi diceva: ho preso il tuo numero da Internet. Mi si è gelato il sangue. E da quel momento la mia vita è cambiata. Vedevo su di me gli occhi di tutti, mi sono ritrovata in difficoltà sul lavoro e mi sono dimagrita tantissimo fino a pesare 45 chili». L’aiuto, Alessia, lo ha ricevuto due mesi fa, quando è venuta a conoscenza della fondazione ‘‘Doppia difesa’’, della quale fa parte anche l’avvocato Giulia Buongiorno e Michelle Huzinker. «Mi sono confrontata con loro - racconta la donna - e mi hanno convinta a parlarne, perchè solo il 17% delle donne lo fa. Ora sono tornata ad una vita quasi normale». Proprio gli avvocati Francesca Maruccio e Claudia Trippanera che difendono Alessia intervengono sul caso e spiegano: «La proposizione giornalistica ha come unico obiettivo quello di convincere altre donne a trovare il coraggio di denunciare».
«Ho vissuto un incubo. Sono arrivata a pesare 45 chili»
Tarquinia. Il coraggio di ricominciare di Alessia De Alessandris spacciata per una porno diva del web Poi l’incontro con la fondazione ‘‘Doppia difesa’’ della quale fanno parte Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker I legali Francesca Maruccio e Claudia Trippanera: «La proposizione giornalistica ha come obiettivo quello di convincere altre donne a denunciare»
15 aprile, 2013 • 08:38