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TARQUINIA - Il rappresentante legale di una società operante nel settore della fabbricazione di articoli da viaggio, borse e pelletteria è finito nei guai per una presunta frode fiscale perpetrata mediante la creazione ad hoc di crediti d’imposta inesistenti e la successiva compensazione illecita, nell’anno 2023, realizzata con la trasmissione degli appositi modelli di versamento delle imposte (Mod. F24).


Le indagini che hanno consentito di contestare la truffa, traggono origine da una verifica fiscale condotta nel 2024 dai finanzieri della Compagnia di Tarquinia, comando provinciale di Viterbo, all’esito della quale sarebbe stato accertato che, in particolare, oltre a numerose violazioni di carattere fiscale, la società avrebbe dichiarato di aver svolto corsi di formazione per i propri dipendenti nel 2022, in realtà mai realizzati. Tali corsi fittizi sarebbero serviti a generare falsi crediti d’imposta utilizzati per compensare debiti fiscali, con un danno alle casse dello Stato che sarebbe quantificato in 142.188,17 euro. I riscontri effettuati dai militari, anche alla luce delle dichiarazioni rese dai discenti circa la loro frequenza ai corsi formativi, la verifica dell’autenticità delle firme apposte sui registri presenza e l’esame dell’intera documentazione acquisita avrebbero consentito di accertare che i corsi, di fatto, non sarebbero mai stati somministrati ai dipendenti della società.


Le prove raccolte nel compendio investigativo depositato dai finanzieri di Tarquinia ha indotto la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri a richiedere il rinvio a giudizio per l’imprenditore per le ipotesi di reato di cui agli artt. 2 e 10 quater, comma 2, del D.lgs 74/2000, nonché, per il concorso nell’indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti; il legale rappresentante della società di consulenza, fornitrice del corso di formazione e il professionista asseveratore, con sede nella provincia di Roma, incaricato di certificare le spese sostenute per la fruizione del credito d’imposta.
«L'attività delle Fiamme gialle di Tarquinia - fanno sapere dal comando provinciale - si inserisce pienamente nelle linee strategiche del corpo, integrando le funzioni di polizia economico-finanziaria con le indagini di polizia giudiziaria, con un focus particolare sulle frodi fiscali e la sottrazione indebita di fondi pubblici destinati al rilancio dell'economia».
In attesa di giudizio definitivo, giova ricordare che sussiste la presunzione di non colpevolezza.
Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".
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