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«So chi sono e quali sono i miei valori - prosegue Frontini - so di aver sempre agito nel rispetto più rigoroso delle regole e delle persone e dunque avanti si vada nel lavoro a favore della nostra comunità» lo ha detto la sindaca Frontini che ha commentato in una nota il rinvio a giudizio disposto per lei e per il marito, Fabio Cavini, dalla corte d’appello per la vicenda della cosiddetta Cena dei veleni. Cena, a casa del consigliere Bruzziches, nel corso della quale sarebbero state formulate minacce al consigliere stesso, alla moglie e indirettamente alla consigliera Chiatti. L’accusa per i coniugi è stata riformulata in minaccia aggravata. La sindaca Frontini ha affidato a una nota il commento della sentenza. “Massimo rispetto per la decisione della Corte d’Appello - scrive - che ha valutato la vicenda in maniera diversa dal giudice dell’udienza preliminare, che aveva pronunciato sentenza di non luogo a procedere, decisione con cui aveva motivatamente escluso ogni nostra responsabilità. Affronteremo il processo con serenità, come abbiamo affrontato con serenità questi due anni: sono certa che il dibattimento e il procedimento giudiziario faranno completa chiarezza confermando la totale infondatezza dell'ipotesi di reato, anche derubricata in un reato di minor rilievo. So chi sono e quali sono i miei valori - prosegue Frontini - so di aver sempre agito nel rispetto più rigoroso delle regole e delle persone e dunque avanti si vada nel lavoro a favore della nostra comunità. Quello sappiamo fare, lavorare per Viterbo, a testa bassa e con tutto l'amore di cui siamo capaci, che è l’unico faro che mi guida in questa missione. Ringrazio i consiglieri comunali, gli assessori e i tantissimi cittadini che in questi lunghi due anni hanno sempre fatto sentire la loro vicinanza e forte solidarietà, e lo faranno ancora”.



