LADISPOLI - C'erano anche due professionisti di Ladispoli all'incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Bruxelles per approfondire il tema dell'accesso ai fondi di finanziamento europei voluta da Fabio Pompei e Alessandro Alongi, docenti universitari, giornalisti ed esperti di innovazione. Si tratta dell'ingegnere Gabriele Scorzini, esporto di IOT (Internet of Things) e intelligenza artificiale, e dell'ingegnere Andrea Lo Presti. «Quest'evento, organizzato dall'onorevole Fabio Massimo Castaldo (eurodeputato, ndr), inerente i fondi Pnrr e delle difficoltà, soprattutto per le aziende italiane ad accedervi per mancanza di competenze, conoscenze, di professionisti che possano affiancarle in questo processo burocratico». E in Italia, di aziende con la voglia di sviluppare progetti, anche competitivi a livello europeo, come testimoniato dall'ingegnere Scorzini, ce ne sono veramente tante. «Non avviano il percorso per accedere ai finanziamenti perché spesso si ritrovano incastrati tra le pratiche burocratiche e non sanno cosa fare». Da qui l'incontro che ha visto anche la presenza del territorio. Obiettivo: dare risposte concrete e tangibili alle tante richieste di informazione sul tema, con l'onorevole Castaldo che ha avviato il progetto "FondiAmo: Risorse in MoVimento". «Dal nostro canto - ha spiegato ancora l'ingegnere Scorzini - io e i colleghi, tra i quali ci sono giornalisti, docenti universitari, collaboriamo con un mondo di imprese e nel mondo politico per trovare delle sinergie». E poi c'è il suo ramo di "specializzazione": quello dell'intelligenza artificiale «che possono aiutare a risolvere determinate problematiche». IA che mette paura, «ma non dovremmo», ha sottolineato. «La maggior parte di queste paure arriva dalla ipotetica perdita del posto di lavoro, ma non è così. Si tratta di una riconversione della forza lavoro in ambiti che prima non esistevano come ad esempio, proprio il programmatore o chi lavora nell'intelligenza artificiale o il data analyst». Ma come questi argomenti e questa tecnologia sono collegate al Parlamento Europeo e alle imprese italiane? «Dobbiamo far sì che l'Italia non rimanga fanalino di coda degli altri Paesi ma che provi a essere protagonista, anche attraverso i fondi messi a disposizione. Insomma: non solo subire e far guadagnare i "soliti noti"».