FIUMICINO - Con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in prima fila a segnare il peso istituzionale della giornata, l’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino ha celebrato i 65 anni dalla sua inaugurazione del 20 agosto 1960, in pieno boom economico. Un passato lungo, una storia testimoniata dai video proiettati in sala per ripercorrere le tappe più importanti dello scalo capitolino, che continua a guardare al futuro all’insegna di sostenibilità ed innovazione; 65 anni dopo, infatti, l’aeroporto è diventato la principale porta d’accesso dell’Italia al mondo, riconosciuto negli ultimi anni come miglior aeroporto d’Europa e tra i primi al mondo per qualità dei servizi e capacità di innovare.

Alla cerimonia hanno preso parte numerosi ospiti e rappresentanze: autorità nazionali e locali, vertici del mondo dell’aviazione e delle infrastrutture, partner internazionali, esponenti della comunità aeroportuale e del territorio, a testimonianza dell’attenzione che Fiumicino continua a catalizzare. L’occasione ha segnato anche la rinascita del Terminal 5, ampliato e rifunzionalizzato come spazio eventi di rappresentanza destinato a iniziative culturali e istituzionali. Il progetto, firmato dallo studio fiorentino Claudio Nardi Architects, conferisce al T5 una nuova identità architettonica valorizzando l’edificio tecnico preesistente e aprendolo al dialogo con il territorio: cuore dell’intervento è una nuova facciata-quinta alta quasi sette metri, affiancata sul lato opposto da una quinta più leggera che ordina l’intero sistema di accesso. All’interno, l’ambiente è stato trasformato in uno spazio flessibile e tecnologicamente attrezzato: colonne strutturali rivestite in ferro e corten che integrano impianti e illuminazione, soffitto con trattamento acustico uniforme e canalizzazioni nere a vista, ballatoi superiori riconvertiti in percorsi tecnici per regia e cablaggi, perimetro organizzato con quinte espositive in cartongesso che inglobano guardaroba, magazzini e servizi. A chiudere, un pavimento in microcemento color terra bruna/cuoio che dona continuità visiva e un’atmosfera contemporanea. Oltre al Presidente della Repubblica, presenti anche il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti on. Edoardo Rixi, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il prefetto di Roma Lamberto Giannini.

Prima della cerimonia, Mattarella ha assistito allo svelamento di “Aeroporto”, opera della giovane artista Camilla Gurgone: due pannelli in alluminio che, tra riflessi e bagliori, mettono in scena l’incontro tra umanità e tecnologia. Un gesto rapido, il telo che scivola, e la sala si ferma un istante: l’arte entra nel lessico dello scalo, dialogando con il passaggio dei viaggiatori. All’interno del Terminal, la luce dell’installazione “Leonardo, uomo illuminato” di Marco Lodola richiama lo spirito innovatore e creativo del genio cui l’aeroporto è dedicato. A margine dell’evento AdR poi ha donato al Capo dello Stato una medaglia d’argento commemorativa coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ispirata al disegno del 1960 dello scultore bulgaro Assen Peikov, autore della celebre statua di Leonardo che accoglie i passeggeri: un passaggio di testimone tra memoria e futuro.

L’evento si è aperto con la visita del Capo dello Stato all’Innovation Hub del Terminal 1, il primo acceleratore di startup in un aeroporto europeo, che rappresenta il cuore della strategia di innovazione di AdR. Qui, i giovani rappresentanti delle nuove idee d’impresa Whill, Assaia, Proteso e Ailytics, già operative nello scalo, hanno illustrato i propri progetti al Presidente della Repubblica affiancati da alcuni membri dell’Innovation Cabin Crew, il team di colleghi di ADR che accompagna lo sviluppo e la crescita dei progetti delle startup. Hanno preso parte alla presentazione anche i vertici di Edizione, il Presidente Alessandro Benetton e l’Amministratore Delegato Enrico Laghi, i vertici di Mundys, il Presidente Giampiero Massolo e l’Amministratore Delegato Andrea Mangoni, i vertici di Aeroporti di Roma, il Presidente Vincenzo Nunziata e l’Amministratore Delegato Marco Troncone, e il Presidente di ENAC, Pierluigi Di Palma. «Aeroporti di Roma celebra oggi un anniversario storico, mantenendo lo sguardo costantemente rivolto al futuro e agendo come un vero e proprio laboratorio di innovazione. Grazie al lavoro svolto negli ultimi anni e a una costante collaborazione tra pubblico e privato, il Leonardo da Vinci è diventato il miglior aeroporto d’Europa per qualità dei servizi e uno dei più sostenibili al mondo. Siamo orgogliosi, come azionisti, di aver supportato questo continuo percorso di rinnovamento, messo in campo anche grazie a un investimento di oltre 3 miliardi di euro, solo negli ultimi dieci anni. Continueremo a fare la nostra parte, sostenendo lo sviluppo sostenibile dello scalo, che genererà benefici importanti e duraturi per il territorio. Ringrazio di cuore, a nome di tutto il Gruppo, il Presidente della Repubblica, che ci ha onorato della sua presenza, incontrando anche i giovani imprenditori del nostro Innovation Hub» ha dichiarato il Presidente di Edizione e Vicepresidente di Mundys, Alessandro Benetton. La cerimonia si è aperta con l’Inno nazionale eseguito dall’artista Chiara Civello. Poi è toccato al sindaco di Fiumicino Mario Baccini aprire le danze «Per noi cittadini di Fiumicino, l’aeroporto non è solo un luogo di transito o di lavoro, ma una parte integrante della nostra identità. È attorno a esso che si è sviluppata una città moderna, dinamica e aperta al mondo. L’impegno della nostra Amministrazione comunale è quello di coniugare la crescita economica e occupazionale che questa straordinaria infrastruttura genera, con la tutela del territorio e la qualità della vita dei cittadini.

L’aeroporto Leonardo da Vinci è la Porta d’Italia sul mondo, ma anche la Porta del mondo sull’Italia«. Il Presidente di ENAC Pierluigi Di Palma ha sottolineato: «Considero un privilegio aver potuto illustrare, davanti al Presidente della Repubblica e qui a Fiumicino, porta d’ingresso e lustro del nostro Paese, il percorso di rinascita del trasporto aereo italiano nel post-Covid. Dopo una crisi senza precedenti, il settore è tornato tra i più dinamici del Paese, motore di sviluppo e garanzia di mobilità per oltre 200 milioni di passeggeri, in un’ottica di sostenibilità e integrazione intermodale. Questa rinascita si fonda sull’infaticabile lavoro di donne e uomini del comparto che, grazie a un’azione politica lungimirante, hanno reso possibile la “ripartenza rock” dopo la pandemia, ricostruendo non solo un sistema economico, ma anche un ponte immateriale tra culture diverse, fondato su sicurezza, centralità del passeggero e tutela dei diritti delle persone a ridotta mobilità».Nel corso del suo intervento, il CEO di AdR Marco Troncone ha ricordato le parole di incoraggiamento del Capo dello Stato per l’intero settore del trasporto aereo, in occasione della sua ultima visita del 2022, nel periodo della ripartenza post-Covid, e ha ripercorso l’evoluzione dell’aeroporto come motore della crescita civile e industriale del Paese. Troncone ha poi rimarcato il valore strategico del Piano di sviluppo sostenibile da 9 miliardi di euro, interamente autofinanziato, che assicurerà la capacità necessaria a rafforzare la competitività del Paese nel contesto globale del trasporto aereo, confermando anche nel medio-lungo termine eccellenza nei servizi e massimo rispetto dell’ambiente e del territorio. Il progetto, presentato all’ENAC nel 2021, prevede un riassetto del sistema piste, con lo spostamento del baricentro delle operazioni verso Est e la creazione di un nuovo, grande Parco di interesse archeologico accessibile alla cittadinanza, contribuendo a ridurre significativamente l’impatto acustico sulle aree abitate. «Un Piano – lo ha definito Troncone – che unisce attrattività e tutela del territorio, progresso e bellezza, occupazione e sostenibilità, valorizzando al massimo la comunità territoriale a cui apparteniamo e con la quale manteniamo un dialogo costante e costruttivo. È certamente un grande progetto industriale. Ma è per noi, innanzitutto, un impegno civile: perché un’infrastruttura così strategica appartiene al Paese intero ed è il frutto di una visione che si realizza ogni giorno, grazie alle persone che la rendono possibile».

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