LADISPOLI - Quella del 2023 se da un lato può essere definita come la prima vera estate senza alcun tipo di limitazione causato dall'emergenza sanitaria da coronavirus, dall'altra parte ha visto i cittadini fare i conti con il rincaro dei prezzi. Dal supermercato alla benzina il portafogli durante tutto l'anno è stato molto "leggero" per gli italiani. E così se da un lato, almeno durante i fine settimana la città che in estate supera anche gli 80mila abitanti (a fronte dei 40mila registrati tutto l'anno) durante la settimana ha avuto un impatto diverso. Poca gente in giro, soprattutto di sera e per ristoranti. Questo il pensiero di Marco Nica del Gran Bar Nazionale in piazza della Vittoria, in pieno centro cittadino. «Meno presenze rispetto allo scorso anno», dice. Bene il fine settimana quando le vie del centro, lungomare e piazza si animavano. Male per il resto della settimana. «A giugno abbiamo lavorato bene - spiega - A luglio, dal lunedì al giovedì male. Stessa cosa per la prima settimana di agosto». La situazione è migliorata sicuramente nelle settimane pre e post ferragosto. Ma il bilancio è comunque amaro. «Secondo me il problema è legato fondamentalmente ai parcheggi e a una mancata impostazione di Ladispoli come città turistica». Sotto la lente di ingrandimento non solo i parcheggi a pagamento sette giorni su sette, comunque limitati, ma anche i costi: dagli affitti delle abitazioni che sfiorano anche i 2mila euro per un mese di vacanza al mare, al costo di lettini e ombrelloni. «Molti appartamenti che affacciano direttamente sul mare, quest'anno sono rimasti vuoti», commenta Nica. Da rivedere, dunque, per il commerciante il modo di pensare a Ladispoli come città turistica estiva e soprattuto rivedere i servizi offerti: dai parcheggi ai trasporti, passando per le informazioni da fornire ai turisti che decidono di trascorrere un mese o anche una sola serata in città per godersi relax e divertimento. Positivo, anche se con qualche "lacuna" il bilancio tracciato anche da Giuseppe della Locanda in via Lazio. «Abbiamo registrato un aumento di presenze già a partire da giugno». Ma anche qui ad incidere è stato soprattutto il costo della vita. Tanta gente a tavola ma pochi piatti ordinati. «La gente uscita tanto ma magari ordinavano solo un piatto ciascuno pur di non rinunciare alla cena fuori. Sicuramente ha inciso, come lo è per noi, l'aumento dei costi a cominciare dalle utenze», spiega. E se sicuramente la città balneare ha potuto contare molto "vicini" romani che per il periodo estivo hanno deciso di traslocare verso climi ricchi di iodio, non è passata inosservata anche la presenza di stranieri. A evidenziarlo è stata Paola della Locanda del Pescatore di via Roma. «Abbiamo lavorato tanto e anche settembre promette bene. Quest'anno, rispetto agli anni scorsi, abbiamo notato soprattutto un aumento di turisti stranieri ma anche di ladispolani», ha spiegato.

Ma, se da un lato, per le attività di ristorazione del centro e della periferia nord della città, l'ago della bilancia ha oscillato tra negativo e positivo, è invece negativo il bilancio tracciato da alcune attività commerciali delle zone residenziali. «Quest'anno abbiamo dovuto combattere», spiega Silvia Bartolotti titolare di una toletta per animali nel quartiere Cerreto. «Ho notato un calo molto netto, soprattutto nel mese di luglio. Stiamo parlando di almeno un 20%». Le cause, per Silvia sono molteplici: «In primis c'è il caro bollette. Fare la spesa ha costi esorbitanti ormai, che incidono notevolmente sul portafogli dei villeggiamenti appartenenti al ceto medio». Insomma per Bartolotti quella 2023 si è rivelata «la stagione più negativa degli ultimi 10 anni. Contrariamente all'anno del covid, il 2020, che per vari motivi ha portato più soldi nelle tasche dei commercianti di Ladispoli».

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